22/09/13

[Corto-Metrò] The candidate di David Karlak (Usa, 2013)

Cosa dire di questo cortometraggio di ben 19 minuti? Semplice. Per quello che mi riguarda è un capolavoro. David Karlak, il regista di questo corto, e gli sceneggiatori Marcus Dunstan e Patrick Melton, confezionano un adattamento del breve racconto omonimo scritto da Henry Slesar. Girato in un bellissimo 35 mm in pellicola (merito anche dell'azzeccarissima fotografia di Bradon Cox), questo piccolo gioiello poteva essere benissimo essere un episodio di "Ai Confini della Realtà" e sarebbe stato perfetto. Giusto per dire che caga in testa a tutti gli episodi moderni di quella serie.

Menzione poi per il personaggio di Carl Tucker, interpretato da un perfetto Robert Picardo.

Ha un unico difetto, non ci sono i sottotitoli, per cui è tutto in inglese.

Ricordate che la frase "Il valore di un uomo può essere quantificato dall'importanza dei suoi nemici.". è la frase che tiene in piedi un ufficio intero.

15/09/13

[Corto-Metrò] Sight di Eran May-raz e Daniel Lazo (Israele, 2012)

Si continua con il "simpatico corto della domenica" con Sight di Eran May-raz e Daniel Lazo, realizzato come diploma per l'Accademia di Belle Arti di Bezalean. Cosa succederà alle realazioni personali quando la realtà aumentata e i "real live achievement" entreranno per davvero nella vita di tutti i giorni?

Buona visione!

13/09/13

[Fumetti-Mente] Il gioco di Orson Scott Card

Orson Scott Card. Già... Proprio quell'Orson Scott Card.
Tutto era iniziato con un annuncio. Il famoso autore di fantascienza Orson Scott Card, autore dell'altrettanto famoso romanzo di fantascienza Il gioco di Ender, da cui la Summit Entertainment sta realizzando un film ad alto budget, avrebbe scritto il primo numero di una nuova testata digitale della DC Comics, Adventures of Superman, e che sarebbe stato disegnato niente meno che da quel mito di Chris Sprouse (se non sapete chi è reperitevi immediatamente in albetti quel capolavoro di Tom Strong, pubblicati attualmente da RW Lion).

Su internet suonano le tombe dell'apocalisse. Come solo "l'internet" sa fare.

Lo ammetto, non ero al corrente delle attività "anti matrimonio egualitario" di Orson Scott Card. Qui però non stiamo parlando di semplici opinioni, ma di qualcosa di più. Perché quando usi il tuo peso come autore di fantascienza, che ti ha portato un sacco di premi, per supportare l'azione del The National Organization for Marriage, diventa qualcosa di più di una semplice opinione, diventa attivismo politico, sopratutto se le obiezioni che vengono portate a favore del famoso Proposition 8 (referendum con cui si chiedeva l'abilizione in California del matrimonio egualitario, referendum dichiarato dalla corte suprema incostituzionale) erano uguali a quelle dei coloro che si opponevano ai matrimoni misti ("il passo successivo sarà quello di legalizzare la pedofilia, la zoofilia e la poligamia!". Stesse identiche parole.). 

Dopo l'annuncio incominciano ad arrivare messaggi infuocati che chiedono l'allontanamento di Orson Scott Card da Superman (inteso proprio come personaggio) perché, secondo molti, sarebbe in totale contrasto con i valori morali di cui il personaggio è portatore. Fioccano inoltre le dichiarazioni di moltissime fumetterie americane che in seguito al coinvolgimento di Orson Scott Card nella testata non solo non l'avrebbero consigliata ai loro clienti, ma addirittura non acquistato la versione cartacea quando si sarebbe resa disponibile.


Dopo che i media si gettarono a capofitto sulla storia, amplificando ancora di più tutta la caciara che si è venuta a creare attorno alla testata, il disegnatore Chris Sprouse decise di uscire fuori dal progetto. La motivazione ufficiale di tale gesto è, secondo le sue parole, il fatto che si stesse discutendo più di ciò che c'era attorno al fumetto che sul fumetto stesso. Il numero di Adventures of Superman scritto da Orson Scott Card scompare, facendo scalare in avanti i previsti numeri successivi. Storia finita? Nemmeno per sogno.

A parte l'affermazione, risalente al primo agosto del 2013, di Dan DiDio che la storia di Orson Scott Card non sia stata cancellata, ma soltanto sospesa in attesa di un disegnatore disponibile (andiamo, quanto gli ci vorrà alla DC Comics a trovare un disegnatore disponibile? Se proprio dovete farlo per questioni di contratto fatelo disegnare a Liefield.), tutto questo è ricaduto su un'altro titolo atteso. L'adattamento cinematografico di Il gioco di Ender.

Qui non si trattava di un "semplice" fumetto, ma di un adattamento cinematografico di un vendutissimo romanzo di fantascienza con un budget da ben 110 milioni di dollari. Anche su quello è iniziata una chiamata alle armi per boicottare in toto il film e qualsiasi cosa a esso legato. La Lions Gate e la Summit Entertainment hanno evitato di invitare Orson Scott Card alla conferenza del film al San Diego Comicon per evitare controversie, rilasciando dichiarazioni che invece loro sono a favore del matrimonio egualitario.

In tutto questo Orson Scott Card ha buttato sul tavolo alcune affermazioni e giustificazioni che suonano contraddittorie. Tipo che se è quella la libertà di cui tanto si riempiano la bocca i sostenitori del matrimonio egualitario, che deve essere giudicato per quello che scrive non per quello che pensa (peccato che i suoi libri da un certo momento in poi, sopratutto i seguiti di Ender siano strapieni di metafore contro l'omosessualità) e la più bella, cioè che la gente non si deve preoccupare perché il film non sarà un adattamento del suo libro (mossa di difesa imposta dalla Summit oppure implicazione freudiana che c'è qualcosa dietro anche quel libro?). Oltre al fatto che le leggi contro l'omosessualità scritte nei libri devono rimanere nei libri.

Mi dispiace, ma non sono d'accordo. Un conto è scrivere di un futuro traboccante omofobia (parlo per esempio, qualunque esempio), un conto è scrivere di un futuro traboccante omofobia e essere d'accordo con ciò che si scrive. Anche perché la vita stessa di Orson Scott Card, non lascia molti dubbi a tal proposito.

Uno scrittore dovrebbe essere sempre responsabile e consapevole di ciò che scrive.

Quindi, più o meno la situazione per quello che riguarda Orson Scott Card è questa, con tutti ad aspettare gli incassi per il film de Il gioco di Ender, per dare la possibilità alla DC Comics di pubblicare quel storia saltata di Adventures of Superman. Cosa me lo suggerisce? Non so, magari il fatto che la Viacom, il colosso dietro Warner Bros e Dc Comics, ha anche una partecipazione azionaria nella Summit Entertainment. Quando si dicono le coincidenze...
 
Si possono incasinare ancora di più le cose? Si può. Sopratutto se il tuo nome è Kathy Kane / Batwoman. Alla prossima puntata.


Piccola curiosità: Orson Scott Card si è sempre detto contro le fan fiction, quando invece ne ha scritte molte. Quella che vale la pena citare è una fan fiction dell''Amleto che trabocca omofobia da tutti i pori. 

10/09/13

[Anima-Azione] Fantasy - DyE

Torno più che volentieri sull'argomento animazione riprendendo un bellissimo video di Jérémie Périn, prodotto da Tiger Sushi ed Excuse My French, per la canzone Fantasy del gruppo musicale DyE. Prima di parlarne però preferisco lasciarvi direttamente al video, senza perdere tempo. Attenti perché anche se si parla di Youtube, è comunque roba NSFW!


Allora... da dove cominciare? La prima volta che lo vidi mi lasciò ovviamente stupefatto, con quella espressione tipica di chi, a occhi sgranati, esprime un DAFAQ?! grosso come una casa. Abbagliato dalla bellezza tecnica del video ho pensato che fosse solo un vulgar display of Mind Game animation influence. Ovviamente mi sbagliavo. Mi sono ricordato una regola aurea: gli animatori hanno il cervello in un altro mondo. Spesso basta prendere un semplice concetto, portarlo in una situazione innocente e ribaltare completamente la sua valenza.

Esempio:

Concetto: scoperta della sessualità.
Situazione: tipica bravata adolescenziale.
Ribaltamento: per la protagonista sarà un evento da film horror.

Alla fine Fantasy non è altro che l'orrore del cambiamento che la scoperta della sessualità porta nella vita di ognuno, rappresentato però stando a cavallo tra Lovecraft e La Cosa di John Carpenter (che comunque si è rifatto molto al solitario di Providence, uno degli autori del nostro Carpentiere preferito). I corpi si fondono, diventano mostruosi, famelici, decisamente non più umani, oltre al bestiale. Come la tipa che, di fatto, fa un blowjob al ragazzo ancora vergine (capibile dal suo impaccio nel baciare la protagonista nella prima parte del video), fondendosi con lui. Oppure con l'altro ragazzo che con il suo braccio/baco/erezione (ricorda una scena in particolare del manga L'ospite Indesiderato di Hitoshi Iwaaki) penetrava fino all'altezza dello sterno l'altra ragazza, che cerca di "coinvolgere" la vergine del gruppo in quella specie di riproposizione in chiave ancora più mostruosa dell'orgia di quel capolavoro di Society di Brian Yuzna. Il fatto che proprio nella piscina, all'inizio del video, lei abbia visto muoversi qualcosa tra le sue gambe (il ragazzo impacciato comunque le piaceva? Anche se la faccia perplessa quando lo vede sembra suggerire tutt'altro) ci porta alla parte finale del video. Sempre attraverso la piscina la ragazza entra in un mondo parallelo dove un gigantesco mostro composto da quelli che sembrano enomi corpi fusi insieme le fa letteralmente esplodere la testa, qualcuno direbbe "dopo averne ammirato l'oscena grandezza". A parte il finale che conferma una delle regole del cinema horror/slasher ("sesso = morte") secondo me è molto più di un semplice "Sei davanti a Cthulhu. Sei morto. Facciamo un altro personaggio". Quello a cui ci si trova davanti altri non è che una sorta di Dio della libido, la cui stessa esistenza non fa altro che "deflorarla" a livello mentale, o se preferite farle esplodere le orbite e bruciarle il cervello.

Più o meno quello che succede nella testa di chiunque alla prima penetrazione (sia subita che effettuata).

Secondo me il termine più adatto coniato sulla Terra per definire l'orgasmo, e ciò che ne consegue, l'hanno creato i francesi.

"La petite mort", la piccola morte.

08/09/13

[Corto-Mètro] Dobra Sgnobra di Enrico Salimbeni (Italia, 1996)

Inauguro questa nuova rubrica, dal titolo di Corto-Métro, che presenterà cortometraggi live o di animazione che a mio avviso meritano almeno uno sguardo. Partiamo con un cortometraggio di quasi dieci minuti dal titolo di Dobra Sgnobra, scritto e diretto da Enrico Salimbeni. Questo cortometraggio italiano del 1996 vede contrapposte due produttrici straniere di merendine che pur di fregare il proprio maggiore concorrente in un mercato composto da redditizi ragazzini sono disposte a fare di tutto tutto, ma proprio di tutto.

Buona visione!

06/09/13

[Anima-Azione] Lupin The 8th


No, non ho sbagliato numerazione, stiamo proprio parlando di Lupin The 8th. Andiamo con ordine.

La nostra storia ha inizio nel 1981, quando lo studio di animazione francese DiC Audiovisuel (che sta per Diffusion, Information et Communication) collabora con la giapponese TMS (che sta per Tokyo Movie Shinsha) per la creazione di una versione scifi dell'Odissea. Nasce così Uchū Densetsu Yurishīzu Sātīwan, conosciuto come Ulisse 31 (cliccate qui se volete rivedervi la sigla italiana, che tra le altre cose usa la stessa base musicale della sigla francese). La collaborazione si dimostra molto proficua sia in termini di qualità di produzione che in termini di esportabilità (la serie è andata praticamente in giro per mezzo mondo, anche se in giappone arrivò cinque anni più tardi come serie di OVA e solo sette anni più tardi come serie tv) e poteva vantare non solo uno staff di tutto rispetto, con grandi nomi come il mai troppo compianto Shingo Araki al character design e Shoji Kawamori al mecha design). Per cui...  Perché non ripetere questa collaborazione?

Siamo nel 1982 e la DiC Audiovisuel chiede alla TMS: "Sapete, quel vostro Lupin III ci piace un casino, solo che è troppo "forte" per il mercato internazionale. Perché non lo ambientiamo nello spazio?".

"Io? Nello spazio? E cosa avremo poi? Sailormoon che solca il cosmo a cavallo di un windsurf spaziale?"
Lo staff è di prim'ordine e vedeva alla regia, anche se non accreditato, Rin Taro e come character designer Shingo Araki e Michi Himeno (responsabili di quel capolavoro di design che è Lady Oscar). Il budget era altissimo per una collaborazione, soltanto che, per andare dietro agli standard "morali" internazionali furono richiesti e ottenuti una serie di cambiamenti radicali al personaggio originale. Tenetevi pronti.
  • La serie è ambientata nel futuro e vede per protagonisti i discendenti di quinta generazione di Lupin III, Daisuke Jigen e Goemon Ishikawa XIII (da qui appunto il titolo di Lupin The 8th che in Francia sarebbe diventato Arsène & Cie - Arsène e gli altri).
  • La serie non poteva avere come protagonista un ladro, per cui il suo "lavoro" passò da essere  ladro internazionale a tempo pieno a squattrinato detective privato. Ovviamente questo andò a influenzare anche il personaggio di Jigen che al posto delle sue caratteristiche sigarette torte, scartava lecca lecca di continuo.  Cosa strana, il discendente di Zenigata avrebbe mantenuto la pipa, giustificandone la sua presenza nell'essere un comunicatore in miniatura.
  • Altro punto spinoso. Le armi. La prima serie di Lupin è rimasta famosa perché, ben quaranta anni fa, metteva in animazione armi realistiche, sia nel design nel nel loro funzionamento, con una precisione tale da colpire tutt'oggi (merito del direttore delle animazioni Yasuo Ōtsuka che non fece altro che mettere in pratica quello che aveva giornalmente fatto anni prima, occupandosi della manutenzione delle armi da fuoco e delle Jeep della sezione narcotici della Polizia di Tokyo). Quindi, non solo tutte le pistole furono sostituite da una serie di pistole laser che non versavano alcuna goccia di sangue (addio Magnum di Jigen!), ma farne le spese fu anche la spada di Goemon che divenne una katana laser (addio Zantetsuken!).

Quindi per farla breve siamo passati da questo


 a questo


Da questo


a questo


Lupin The 8th venne stroncato (e dico "per fortuna") sul nascere dagli eredi di Maurice Leblanc, la cui causa sull'uso improprio del personaggio di Arsène Lupin (di cui non scordiamoci, Lupin III è  discendente) investì in pieno il progetto e costrinse anche Lupin III ad assumere all'estero i più assurdi nomi, come Wolf in America o Edgar de la Cambiole in Francia (adesso questo divieto è caduto, dopo che Arsène Lupin è diventato un personaggio di dominio pubblico). Venne realizzato soltanto il primo episodio, dal titolo "L'uomo dal passato", monco però delle voci, (tutto venne stoppato pochissimo tempo prima della registrazione della traccia di doppiaggio) e la sceneggiatura del secondo episodio, il cui contenuto o titolo è ancora ignoto.

Ti inseguo Lupin VIII, perché non ne ho motivo!
Ciò che c'è da notare in tutto questo è che con la trasformazione di Lupin da ladro a detective, cade anche il motivo per cui lo Zenigata del futuro dovrebbe essere così ossessionato dal catturarlo. In Lupin The 8th, la debolissima motivazione che lo spinge ad andare avanti non è altro che il passato criminale del suo avo.

Nel caso lo vorreste vedere qui sotto c'è il corto completo, ovviamente senza dialoghi, preso dalla versione francese Arsène & Cie e raccolto nella raccolta DVD/Blu-ray Lupin III - Master File.



Curiosità: di Lupin The 8th esiste anche un manga (durato un solo volumetto), serializzato sulla rivista Hyakuten Comic e raccolto in volume dalla casa editrice Futabasha, e i rarissimi cell di animazione relativi all'unico episodio mai realizzato sono venduti a peso d'oro.

Ho davvero voglia di leggerlo...
Ultima cosa. È il 1983 e la DiC Audiovisuel e la TMS decidono di far partire un'altra collaborazione aggiungendo nell gruppo di finanziatori anche l'America e il Canada (nella figura dello studio Nelvana, i realizzatori del bellissimo lungometraggio di animazione Rock & Rule, di cui parleremo prossimamente) e riprovandoci un'altra volta con un personaggio investigatore.


Da questa collaborazione nasce..







Si, avete visto bene. L'ISPETTORE GADGET. Prima serie di animazione in assoluto a essere trasmessa in stereo. La cui prima serie, iniziata nel 1983 e terminata nel 1986, vedeva alla realizzazione delle animazioni la TMS e lo studio Cuckoo Nest di Taiwan (che vedeva sempre la presenza di Shingo Araki come animatore).

Ricapitolando: Lupin The 8th era davvero una pessima idea che per fortuna ha incontrato il destino che meritava. Anche un'altro episodio pilota della DiC ha fatto la fine che meritava, ma questa signori miei è materia per incubi.

Ps: ora che ci penso, ma Fujiko Mine che fine ha fatto in Lupin the 8th?

04/09/13

Ma di cosa stiamo parlando?

Qualche giorno fa, attraverso le tipiche discussioni che si scatenano su Facebook (che per come evolvono sono al pari di reazioni chimiche incontrollate), si percepiva come le fiere del fumetto non siano più quelle di una volta. Lucca Comics & Games e la stessa San Diego Comicon siano diventate fiere dell'intrattenimento, più che del fumetto.

E la mia risposta è più semplicemente:


E STI CAZZI?

Davvero ci vogliamo ancora lamentare del fatto che il fumetto viene relegato a forma secondaria di intrattenimento rispetto al videogioco o ai film senza pensare che questo è il momento d'oro per far interagire i medium tra di loro? Tra le altre cose c'è da notare che "relegato a forma secondaria di intrattenimento", tradisce un enorme complesso di inferiorità rispetto alle altre forme di entertainment (perché qualsiasi libro, per esempio, dal più popolare al più d'autore, anche i grandi classici che adesso vengono presi a modello di libri per una determinata elite di lettori, sono intrattenimento). Basato poi su cosa? Sui soldi? Su quante persone lo leggono rispetto agli spettatori del cinema? Non si sta parlando dei numeri per fare "successo" (qualsiasi significato che VOI gli attribuite) o sopravvivere, si sta parlando di misurare il proprio pisello con quello degli altri mentre si sta facendo pipì. Oppure pesare la propria pipì rispetto a quanta cacca fanno gli altri. 

E quindi? 

E quindi sti cazzi. 

Spesso rimaniamo da sempre troppo chiusi dentro ai nostri mondi interiori per accoggerci realmente di che cosa stia succedendo fuori. Inoltre rimanere troppo tempo dentro o troppo tempo fuori fa male alla salute in fondo.

Ho sentito i più disparati rant, tutti all'insegna del "si stava meglio quando si stava peggio" (Mio nonno rispondeva sempre "Io durante la guerra non sono stato meglio"). Tutti rant indifferenti alla passione che i visitatori trasudano da tutti i pori, ma allora tutto questo cos'è? Invidia perché si leggono più manga? Perché la gente non fa i cosplay dei di personaggi che voi disegnate? Nessuno pensa a come comunicare con loro e a muoversi verso di loro. Si pensa soltanto a continuare ad agitare le braccia nel tentativo di essere visti e ignorati, venendo considerati come quelli "strani". Per tutta onestà intellettuale dentro a questi calderoni di "immobili e sbracciatori" mi ci metto anche io, ovviamente nel mio piccolo. Perché non so che cosa farei se mi mettessero in mano la gestione di una testata o altro, ma non sono nemmeno così imbecille da non vedere che cosa sta succedendo e sopratutto non notare come gli altri si stanno comportando. 

Giusto per ribadire su "Ma di cosa stiamo parlando?". Ho letto un utente lamentarsi perché i fumetti vengono presentati con modi che nulla hanno a che vedere con il fumetto, come se fosse un segno della DEGENERAZIONE dei tempi (e queste lamentele coinvolgono quasi sempre la presenza delle ragazze alle fiere).

Allora parliamo di questa foto.

 

Lei è Wendy Pini, colei che diventerà insieme a suo marito Richard, la disegnatrice e co-creatrice di Elf Quest. Cosa c'entra in tutto questo? Seguitemi. Il "The Wizard & Red Sonja Show" era uno show itinerante presentato da Frank Thorne che, oltre a interpretare il "The Wizard" del titolo, era anche disegnatore, copertinista, inchiostratore e colorista di Red Sonja. Lo show oltre a presentare un reenactment delle vicende del fumetto di Red Sonja, a cui lo stesso Frank Thorne lavorava, era anche un "Look a Like Contest" di estremo successo. 

Nulla di strano no? Scenette cosplay, concorso cosplay per promuovere il fumetto. Tipica roba da degenerazione degli ultimi tempi!

Piccola cosa: erano la metà degli anni '70

Quindi ripeto: MA DI COSA STIAMO PARLANDO?
E Frank Thorne ci va tutti in culo.


 P.s.: Aspettatevi un prossimo post sul "The Wizard & Red Sonja Show".

02/09/13

Ci vuole un fisico bestiale


Ultimamente, anzi sostituiamo "ultimamente" con "abbastanza spesso", mi sono trovato costretto a scegliere come usare il mio tempo. Se usarlo per scrivere qualcosa su questo blog o impegnarmi in alcune attività (tipo sistemare questioni personali e stare accanto a persone di famiglia che non stanno affatto bene) che non hanno un effettivo riscontro nel bellissimo mondo che è la rete. Non è mia abitudine, o meglio ha smesso di esserlo dopo gli ultimi avvenimenti, di fare il pazzo lamentandomi su Twitter oppure fare dei rant su Facebook, modello Capitano Willard dentro la stanza d'albergo a Saigon. Quindi poche parole e spazio a quello che mi piace fare. Scrivere. Nient'altro. Anche perché, in questo momento della vita, ho deciso IO che le chiacchere stanno a zero.

Cercherò di essere più regolare possibile con gli update di questo blog, sia nei riguardi delle cose che sto scrivendo a tempo perso (i tab "Le Camioniste delle Lande Perdute" e "Cuore Alieno" non sono messi a caso), che nei riguardi di altri progetti, non che su curiosità varie su animazione, film e altre cose.

Ci sono le vere vacche sacre là fuori e io non ho la minima intenzione, e nemmeno il talento a dirla tutta, per mettere questo blog in concorrenza (a che pro poi?). Voglio solo scrivere di cose che mi interessano.

E questo mi basta.