29/11/14

[Anima-Azione] Anime Expo -> Carnage (ovvero "Guarda mamma,un concept!)


A soli due giorni di distanza dal post dedicato all'analisi di Me! Me! Me!, torniamo a parlare del Japan Animator Expo, la serie di trenta cortometraggi d'animazione pubblicati su piattaforma iOS/Android e sul web, prodotta dalla media company Dwango e da Studio Khara. Questa settimana è la volta di Carnage, una classica storia di vendetta western perpretata da una silenziosa e monca ragazza.

Prima d'iniziare vi consiglio di andare sulla pagina ufficiale del Japan Animator Expo. Non solo potrete vedere il corto stesso (ancora si sta aspettando una copia su Youtube e che qualche anima pia che lo fansubbi perché se stiamo ad aspettare i giapponesi...) con i sottotitoli in inglese (è sufficiente premere in alto a destra la scritta EN e selezionare English Subtitles), ma scrollando in basso potrete trovare anche settei, design, concept e altro materiale di lavorazione.

Cliccate qui per la visione (Nota: è senza sottotitoli).

L'avete visto? Ottimo. Allora da dove vogliamo iniziare a parlare di questa... cosa?

Iniziamo dal corto stesso. Io trovo sia molto scorretto presentare come "cortometraggio" quello che in realtà è palesemente un concept trailer, o pitch trailer se volete, che dovrebbe girare soltanto nell'ambiente dei produttori (o forse nemmeno in quelli, di solito quando si cercano investitori si realizzano dei trailer che mostrano la summa in termini di animazione e contenuti che il progetto ha da offrire, come l'impressionante trailer di The 2 Queens). Si tratta per Akira Honma (direttore delle animazioni di quel capolavoro IGNORATO di Dennou Coil e assistente alla direzione delle animazioni di Una Lettera per Momo, il secondo visibile gratuitamente e legalmente su VVVID in italiano) di un lavoro molto al di sotto delle sue possibilità. Il reale pomo della discordia è però altro. Si tratta della sceneggiatura di Hayato Tanaka, che dentro la Gainax e poi nello Studio Khara si è occupato del Production Advancement di Corpse Princess, Shikabane Hime e, tra le altre cose, di Evangelion 3.0 (visto il risultato finale, con tutta la storia di metà film buttato nel cestino e rincominciato dal principio, ha fatto davvero un pessimo lavoro). Quello che viene da chiedersi è: stanno davvero promuovendo nuovi talenti per l'animazione con raziocinio, oppure stanno semplicemente buttando dentro chiunque abbia lavorato per Studio Khara / Gainax? Perchè se un direttore di produzione può fare lo sceneggiatore senza alcun lavoro precedente ufficialmente accreditato, il cortometraggio della prossima settimana sarà diretto dal Cleaning Studio Manager, cioè l'addetto delle pulizie dello Studio Khara? Almeno il concept e la sceneggiatura The Dragon Dentist l'aveva scritta un vero scrittore.

Cosa diciamo della storia? Non possiamo dire molto in verità, proprio per la mancanza di sottotitoli (cara Dwango, caro Studio Khara, internet è il mondo intero, non c'è bisogno che tornino le Kuro Fune, le Navi Nere, ad aprirvi con la forza i confini. I tempi di Tokugawa Ieyoshi sono finiti da un pezzo). Non molto. I sottotitoli di restituiscono soltanto passi della bibbia e qualche frase che alla fine resta solo di circostanza. Quello su cui possiamo discutere è sciò che ci viene presentano in modo nudo e crudo, senza la mediazione del parlato. C'è modo e modo per essere derivativi e Hayato Tanaka è stato anche fin troppo palese nei suoi spunti di riferimento, prendendo, in sostanza, proprio il modo sbagliato di farlo. Il riferimento a C'era una volta il West di Sergio Leone e a True Grit (Il Grinta), il remake dei fratelli Cohen in particolare, diventa palese nonostante le differenze.

Un altro punto dove non funziona il tutto è nell'Art Direction e sul Composing. La volontà di dare un aspetto di "incartapecorito" e sporco al tutto non ha pienamente funzionato. Gli sfondi sono abbozzati nel senso brutto del termine,restituiscono solo una spiacevole sensazione di non finito. A mio avviso dovevano essere accennati, più sfumati. Inoltre le texture sovraimpresse e l'effetto vecchia pellicola sono DAVVERO troppo invasive. Anche qui qualcosa di più "suggerito", più lieve, avrebbe permesso di armonizzare il tutto e restituito una atmosfera ancora più malinconica.

Il Character Design della protagonista si salva, anche se paradossalmente si trova sul baratro dell'anonimato (ammettiamolo, l'unico vero centro del design della protagonista è la sua ostentata disabilità). Il resto dei personaggi, tranne i tre vecchi e una bambina che più tirata via di così non si può.

L'unico, vero, punto a forza di questo cortometraggio, trailer, concept trailer, pitch trailer o che diavolo sia realmente è quello di dimostrare che Moe Usami, Takuya Saito e Akira Honma stesso (sono i tre animatori chiave che hanno materialmente fatto le animazioni, Moe e Takuya poi hanno una grossa esperienza in animazione, avendo ricoperto til ruolo di animatori chiave nelle serie tv di Ghost in the Shell) sanno fare il loro lavoro. Mi spiego, qui non troverete animazioni spacca mascella, anzi a malapena ci si muove, ma quei pochi movimenti sono:
  1. ESTREMAMENTE precisi.
  2. Hanno un timing assolutamente PERFETTO.
  3. Non sono movimenti stereotipati o copiati da altri anime. Insomma, lo studio dietro c'è stato.
 La protagonista è senza un braccio, ma non si muove o si comporta come spesso succede negli altri anime, cioè come se tutot fosse perfettamente a posto. Tutti i suoi movimenti sono comunque frutto di un certo studio, come ad esempio far scarrellare una pistola automatica usando un solo braccio. O si usa la tecnica usata da Lupin III nella prima serie tv e da Alucard nella sua cessosissima serie tv di Hellsing (si stringe il carrello con i denti) oppure la si scarrella puntellandola sul bordo di un tavolo. Anche mettere i proiettili in un caricatore non è operazione da poco.

Può sembrare una cosa banale, ma non lo è, ed è su queste cose che si nota la bravura di un animatore e la cura generale dell'animazione di un prodotto. Fateci caso. Spesso in animazione si tende ad animare le cose in modi CODIFICATI. Innanzitutto perché se qualcuno ha capito "come farlo" si può riprodurre, ma sopratutto fa risparmiare tempo. Come conseguenza però genera un linguaggio che alla fine diviene un cliché (cosa importantissima se si punta a elevare un Soft Power, come ha fatto l'America e come vuole fare il Giappone, per imporre un'egemonia culturale).

La naturale e successiva considerazione al precedente discorso è pero questa. Ok, può anche essere un concept. Se invece fosse poco più di uno Show Reel? Questo è un problema che assale qualsiasi prodotto che veda un tecnico al timone di navigazione. Volete sapere la vera differenza tra Hayao Miyazaki e Isao Takahata? Che il primo lavora in addizione essendo di base un animatore. L'altro lavora in sottrazione essendo di base un VERO regista. Lo dico in modo ancora più brutale? Takahata ci mette un solo minuto e una manciata di frame per distruggere l'animo dello spettatore con Una Tomba per le Lucciole.

Alla fine della visione quello che è assale è soltanto un enorme senso di "E quindi? Tutto qui?". Esattamente come qualcosa che è "in potenziale" non va da nessuna parte. Forse con un budget adeguato per produrre un vero e proprio trailer attira investitori e con un vero sceneggiatore alle spalle, potrebbe anche diventare qualcosa di interessante.


Anche se, comunque vada, non sarà mai come la sequenza in animazione di Kill Bill, la Vendetta di O-Ren Ishii.

In sostanza, questo Carnage è INUTILE, ma per fortuna non cade vittima della sua stessa tecnica come fa Hill Climb Girl.

L'attuale, e personale, classifica di gradimento per il progetto Japan Animator Expo è la seguente:

1) Me! Me! Me! -> Analisi
2) The Dragon Dentist -> Analisi
3) Carnage -> Analisi
4) Hill Climb Girl -> Analisi

27/11/14

[Anima-Azione] Studio Khara -> Anime Expo -> Me! Me! Me! -> Escapismo Avvelenante <-





Fondato nel 2006 da Hideaki Anno e alcuni transfughi dello Studio Gainax (andiamo su, vi devo davvero spiegare chi sono?), lo studio Khara (che in greco significa "gioia" e con il senno di poi doveva chiamarsi "mai 'na gioia") rappresentava, a mio avviso, una sorta di liberazione da quell'"ombra maledetta" che è Neon Genesis Evangelion il quale, a livello produttivo per l'animazione giapponese è stata la più grande miniera d'oro di sempre e al contempo la più grande iettatura che potesse avvenire (basta citare le immortali parole di Hiroyuki Yamaga, uno dei fondatori della Gainax e regista di quel capolavoro dimenticato di Le Ali di Honnemise, a proposito di Shin Seiki Evangelion: "Sarebbe stato meglio non averlo mai realizzato!"). Lo studio apriva i battenti con la seguente dichiarazione di Hideaki Anno:
Leggete la dichiarazione seguente tenendo conto della sua espressione in questa foto.
"Per questa ragione, non stiamo tornando alle nostre radici nella Gainax. Ho fondato un nuovo studio e una nuova società, ed è da questa nuova posizione che ricominceremo. Senza voltarci indietro, senza ammirazione per le circostanze, puntiamo a camminare verso il futuro. Con riconoscenza, abbiamo raccolto lo staff dalla vecchia serie, aggiunto nuovi membri, e molte altre fantastiche forze per lavorare a questa serie. "

Salvo poi scoprire che stava parlando del Rebuild of Evangelion, una delle operazioni più money milking di sempre. Una vera e propria Cash Cow del mondo dell'intrattenimento animato.

Insomma Hideaki Anno Master of Trolling, come Hideo Kojima.
Hideo Kojima rispetto a Hideaki Anno ha la faccia da poker, o una paresi facciale.
Ho delle idee in merito su perché sia stato fondato quelloo studio, ma me le riservo per il futuro.

Comunque torniamo on topic. Dalle dichiarazione di Anno si riesce comunque a intuire che questo nuovo studio di animazione è nato anche con la volontà di creare cose nuove/inedite, di guardare al futuro anche con un certo sperimentalismo nello stile e nelle tecniche. Ebbene dopo otto anni i risultati sono questi: tre film dell'operazione Rebuild of Evangelion (leggenda metropolitana racconta che Eva 3.33 è stato rifatto da capo a metà lavorazione!), service a non finire (tipo Star Driver, Ponyo, Si Alza il Vento e Black Rock Shooter) e ben DUE lavori originali.
Il primo lavoro originale di uno studio di animazione è un manga. Di Evangelion.
Uno è un manga di Evangelion (Neon Genesis Evangelion: Campus Apocalypse, l'ennesima STRONZATA spin off) l'altra è una serie di 30 cortometraggi a cadenza settimanale, parte del progetto Anime Expo, serie prodotta da Dwango (una media company che stanno dietro alla produzione di "capolavori" come Blood-C, gli OVA di Mirai Nikki e Strawberry Panic!) e animazioni prodotte dallo Studio Khara. Lo scopo sarebbe quello di attirare e promuovere "nuovi talenti nel mondo dell'animazione".
La protagonista di "The Dragon Dentist".
 Il primo cortometraggio a uscire è The Dragon Dentist, storia di una ragazza aspirante "dentista di draghi". Buon l'aspetto generale, animazioni molto più che decenti, character design che ammicca a ciò che c'èra di buono negli anni '90. Di "nuove leve" però nemmeno l'ombra. Alla direzione delle animazioni c'è Kazuya Tsurumaki (FLCL, Diebuster, la regia dei tre film del Rebuild of Evangelion) e al character design c'è Yoshimichi Kameda (uno che ha all'attivo la lavorazione nelle più diverse posizioni in più 50 prodotti di animazione).

Potete verderlo a questo indirizzo.
Il secondo cortometraggio ad uscire è Hill Climb Girl, in cui lo Studio Khara tiene occupato il suo staff CG (che probabilmente non ha nemmeno iniziato a lavorare a Evangelion 4.0, opss volevo dire Evangelion 3.0 + 1.0) impegnandolo in una cazzatella di storia adolescenziale/ciclismo tutta in CG. Alcune singole sequenze sono interessanti per realizzazione, per il resto è la fiera dell'animazione da "cinematica inversa", con personaggi che si muovono come manichini. Il sospetto che le scene meglio riuscite siano fatte a mano è molto, molto alto, vanificando almeno l'assunto iniziale. Da questo punto di vista Short Peace di Katsuhiro Otomo era molto più onesto. Sta di fatto però che è una cazzatella che non riesce ad andare oltre la sua tecnica. Non è divertente, non stupisce. Finisce la sua esistenza nello stesso momento in cui è finito sul pc degli animatori il rendering del filmato. Volete vedere invece una cazzatella veramente interessante? Guardatevi Fumiko's Confession. Ancora una volta il re incontrastato del ciclismo in animazione è Melanzane: Estate Andanlusa di Kitaro Kosaka. Qui sotto lo potete vedere, in italiano, in tutti i suoi riuscitissimi 40 e passa minuti.
Arriviamo a quello che io chiamo il Koji Morimoto Effect o se vogliamo l'effetto Beyond e vivrai nel terrore. Terzo cortometraggio dell'Anime Expo è un videoclip musicale chiamato Me! Me! Me! che vede a ideazione e regia, Hibiki Yoshizaki (uno sembra aver esordito con Eva 3.0 e aver fatto lo storybordista per Yozakura Quartet, finalmente un semi esordiente in questo progetto), alle animazioni Shuichi Iseki (un animatore dello Studio Khara che però ha fatto da intercalatore per Little Witch Academia, il cortometraggio di Studio Trigger che ha finanziato il proprio sequel attraverso Kickstarter) e alla creazione dell'omonimo brano musicale TeddyLoid (ovvero il tomo che sta dietro alle musiche di quella ficata ultrasottovalutatissima e ostracizzata di Panty & Stocking with Gartbelt). Questa qui è l'immagine con cui si presenta Me! Me! Me!.
E per non spoilerarvi nulla, vi invito, semplicemente, a vedere il video a 1080p e con le casse ben sparate.
Da dove iniziare? Sulle prime mi sembrava un'accozzaglia di roba senza senso, ma poi mi sono accorto che il senso ce l'aveva e anche piuttosto diretto. Attraverso una direzione artistica FENOMENALE e d'impatto, un timing delle animazione che deve molto al solco aperto da Hiroyuki Imaishi e dal suo mentore Yoshinori Kanada (dico solo le animazioni di Daitarn III) ti mettono davanti alla critica più diretta al fenomeno della Waifu/HusbandoCulture e di quanto può essere avvelenante l'escapismo come unica fonte di acquisizione di esperienza nei rapporti.

Shuu, il protagonista, ha mandato a puttane la sua relazione con Hana, la sua ormai ex ragazza e grazie alla sua ossessione per manga/anime ammiccanti e videogiochi. Non si parla di passione, ma di ossessione. Si parla dell'escapismo come unico modo per ottenere esperienza per affrontare la realtà. Certo, certo, lo zuccherino di "alcune volte parlano di cose importanti o ci hanno insegnato molto" ve lo lascio, ma davvero pensate che Maido, Waifu/Husbando e roba come KODOMO NO JIKAN dicano realmente qualcosa?
Questa signori, è la cosa che più si avvicina alla pedofilia legalizzata.
Ma il punto più importante è appunto l'ossessione per la purezza delle Idol, delle Waifu/Husbando. Basti pensare lo scandalo che è toccato a Kannagi, quando si è scoperto che Nagi, la protagonista, non era vergine/aveva avuto una precedente relazione. Si scatenò l'apocalisse. Gente che bruciava i manga, che spaccava modellini e DVD, che minacciava di morte l'autore del fumetto e lo staff dell'anime perché la loro era una "Waifu di Seconda Mano".

Ma andiamo con ordine. Analizziamo i fatti.


Shuu è sul letto. Apatico.

Dalla sua camera si evince che ha molte passioni.

Ha sostituito nella cornice digitale la foto della sua ex ragazza, con quelle delle sue Waifu, un personaggio praticamente clonato in serie che si chiama MEME, di cui, se notate nell'immagine precedente, ha anche il poster in camera.

Prendono vita e invitano il loro mondo che rappresenta un angolo di comfort, rispetto a quanto "life is a bitch".

Tutti sarebbero contenti in quella situazione e pure Shuu lo è.

Il mondo dove però lo hanno invitato è un universo IPERSESSUALIZZATO fortemente KAWAII, pieno infinite copie di MeMe. La più incredibile e completa accozzaglia di stereotipi di scene di Fan Service mai portata in animazione (e con che qualità!).

Solo che poi qualcosa cambia verso. Le "Waifu" mostrano il loro vero volto e con fare gentile lo portano da quella che si può considerare la loro "Regina".

Passando da esssere così, classico emblema da Hypersexualized Kawaii con tanto di bikini / intimo / pantsu "Shimapan" ovvero quell a bande blu e bianche.

A diventare così.

Le loro zone erogene (clitoride, capezzoli) sono collegate tra di loro da un filo, collegato a sua volta a un collare, da cui parte un altro filo/guinzaglio, tenuto saldamente in mano dalla Regina. Come se fossero la rappresentazione del folle paradigma della "Troia Fedele". Le sequence successive sono tutte votate all'ammiccamento sessuale, senza però tutta la patina da "Innocente Puttana Kawaii" che prima caraterizzava i movimenti delle MeMe.

Tutte legate. Tutte in gabbia. Tutte tenute sotto controllo.

Fino a che l'assalto della Regina che letteralmente lo domina montandogli sopra, lo spiaccica tra i seni in una scena che sembra molto "Kaori è dentro di me e sta soffrendo".

Shuu si risveglia. Tutto sembra finito. Apparentemente.

 La Regina però esce dalla cornice digitale e già intuiamo chi può realmente essere.

E con la cosa che assomiglia più una cumswap che a una "contaminazione", trascina il protagonista in un livello ancora superiore di profondità.

Dove finalmente vediamo la faccia della sua ex ragazza.

Dove vediamo che è stato lui a lasciarla.

Dove una Regina dall'aspetto della sua Ex, creata da lui stesso letteralmente lo mangia.

La consapevolezza di ciò che ha fatto e di cosa ha perso, lo porta a reagire.

Shuu però erige un'armatura. Come se volesse combattere ciò che ha dentro, dal di dentro. 
GROSSO ERRORE.

Perchè per quanto forte si sentirà...

Per quante MeMe distruggerà...

 Si troverà comunque contro un avversario con cui non può vincere. Anche se assomiglia a una specie di Utero Spaziale che lancia raggi di luce a tempo di musica.

Una sorta di Dea, Regina delle MeMe, che appare sospesa in un qualcosa che è palesemente l'interno di una Vagina.

Una Regina che inglomerà la figura ancora positiva della sua ex dentro la sua vagina, diventandone un tutt'uno.


Shuu però alla fine dovrà comunque sottomettersi, perché anche la forza con cui ha cercato di reagire l'ha trovata dalla stessa fonte malata che ha generato tutto questo.

Il protagonista si risveglia sul suo letto. Pronto per rincominciare il tutto dal principio.

La rete è esplosa letteralmente. Si sono passati dai Meme su Me! Me! Me! alle fan art (quando secondo me è paradossale con un'opera del genere) su Meme. L'ipotesi più accreditata è che il tutto non sia altro che un'enorme loop di apatia, autocompiamento, disgusto di se stessi, consapevolezza tentativo di reagire, fallimento, apatia, autocompiamento, disgusto di se stessi, consapevolezza tentativo di reagire, ecc...

In 6 minuti Me! Me! Me! dice quello che Neon Genesis Evangelion ha "tentato" di dire a un certo pubblico per 20 anni, finendo per diventare la medicina avvelenata che ha reso Rei la Waifu Perfetta per una intera generazione di 30enni che hanno fatto maratone di masturbazione a sangue su una 14 enne.

Internet in 30 secondi però ha spiegato la stessa questione con due semplici meme. Videogiochi, sigaretta. Che Hibiki Yoshizaki conosca questi due meme?




Ma c'è una interpretazione che non mi sento di escludere e riguarda proprio quello che è avvenuto con Kannagi. Sostanzialmente Shuu ha lasciato la sua ragazza perché, avendo il mito della Waifu immacolata e pura, scoprire che magari la sua ragazza ha una potenza sessuale l'ha distrutto. Come se il suo bellissimo mondo di Waifu ammiccanti ma Kawaii sia stato contaminato da qualcosa che fa paura e distrugge. Da qui il cambio del mondo. Da qui la volgarizzazione di tutto. Da qui il "cumswap" che è preso come emblema dello scambio fisico o se la vediamo della contaminazione. Shuu che cerca di reagire con l'unico modo che conosca, ovvero con l'escapismo (il fucile, l'armatura, ecc...), ma è tutto inutile perché una cosa a forma di Utero voltante (con tanto di Cervice che sembra la cassa di un'enorme cassa acustica) dove alberga la Regina e le Meme Malvagie risucchia nel suo utero la figura/ricordo ancora pura della sua Ex. Diventando un tutt'uno con lei, come se fosse lei. Ma c'è un'immagine singola e veloce che può portare tutto questo a un livello ancora superiore di depressione.

Se accettiamo che ciò in cui si svolge questa inquaratura è un utero, allora...

In questa immagine, dove ne viene inquadrato il fondo / cervice è un uovo fecondato?

Se Hana gli stesse chiedendo in ginocchio chiedendogli palesemente di non andarsene avendo saputo che era incinta e lui per tutta risposta non solo l'ha abbandonata, ma si è rifugiato dalle sue Waifu, nel suo mondo interno. Ormai contaminato da ciò che è successo, dalla realtà e dalla sessualità femminile che ha sporcato le sue amate Waifu.


Qualunque sia l'interpretazione però alla fin fine, si può fare una considerazione che è inoppugnabile. Tutto questo è il frutto di un punto di vista estremamente maschile e non intendo soltanto perché l'autore è maschio. Una donna difficilmente non avrebbe mai espresso la separazione e la paura della sessualità femminile in quel modo. Sopratutto perché è una espressione istitniva filtrata però dal raziocinio.

In sostanza tutto sto casino per dire: "La Fia ci fa, la Fia ci sfa.".




25/11/14

Here we goes again + ME! ME! ME!

Si riparte con la speranza di poter in qualche modo tener aggiornato questo blog. Purtroppo internet ha fatto sì che, se qualcuno non fa un update da qualche parte, sembra quasi che sia sparito dalla circolazione. In parte è vero, in parte no, ma queste sono storie che interessano solo a livello personale e come tali, inutili da trattare in questo spazio.

Di tempo per parlare di progetti scritti e disegnati, ce ne sarà.

Per ora mi accontenterò domani di scrivere a proposito di questo:

ME! ME! ME!

Un videoclip di animazione prodotto da Dwango (terzo di una serie di trenta!), realizzato dallo Studio Khara (fondato da Hideaki Anno dopo il suo abbandono della Gainax) e da Hibiki Yoshizaki che merita di essere approfondito.

 Intanto queste sono le uniche gif animate SFW che posso postare: