14/09/15

Les Bêtes de Black City - Trilogie - Critique


Mi sembra giusto che questo blog riprenda le proprie pubblicazioni con la recensione della trilogia di Black City a opera di Erotographe, sito francese dedito alla recensione di fumetti erotici.

La recensione, che potete leggere qui, mette l'accento su una "storia porno con una trama, sentimenti e una ricerca narrativa".

Non prometto un post al giorno, ma almeno uno ogni tre o quattro giorni sì.

Ho diversi post fermi e questo blog ha proprio bisogno di essere aggiornato con le ultime novità.

27/01/15

Les Bêtes de Black City 3 - Le Feu de la Vengeance


Ok, guys! Here we go! The third volume, the last of the "Beasts of Black City" trilogy, just hit up french shelves. Me and Lorenzo Nuti will attend the Angoulême Comic festival on Thursday, Friday and Saturday for signup session.

I will write a more extended post about what Black City meant for me after i come back from the comic con, but after all this was just one hell of a ride, but, boy, it was worth it. Every, single, moment.

See you at Angoulême!

Ragazzi, ci siamo! Il terzo e ultimo volume che conclude la trilogia del "Le Bestie di Black City" è uscito nelle librerie francesi e io e Lorenzo Nuti saremo ad Angouleme per fare un sacco di dediche. Non dirò molto perché voglio, come dire, risparmiarmi le considerazioni per il dopo fiera.

Posso solo dire questo: è stato un viaggio molto faticoso ed estenuante, ma dio se ne è valso la pena.

Ci vediamo ad Angoulême!


26/01/15

[The Board is on the Table] Pandemia - Una Nuova Sfida


Titolo: Pandemia - Una Nuova Sfida
Editore: Asterion Press (Z-Man Games)
Giocatori: 1 - 4
Tempo: 45 min. 

Ammetto che non sono mai stato un grande appassionato di giochi da tavolo. Ho sempre preferito i giochi di ruolo e di carte collezionabili, pensando (erroneamente) che i giochi da tavolo si fermassero a Monopoli, Risiko (che a livello di strategia può essere sostituito con il lancio delle monetine), Cluedo, Trivial Pursuit, ecc... Per farla breve roba che mi evocava nella mente soltanto riunioni di parentame vario e serate in cui davvero non si ha nulla da fare con gli amici.

Per me resterà un gioco di merda. Non cerco Axis and Allies, però diamine!
Poi iniziamo con i giochi di carte come Bang e la passione si accende. Abbiamo incominciato a giocare a vecchie glorie come Hero Quest, Brivido con una serie di regole aggiuntive così deliranti da renderlo praticamente la "Cannonball" dei giochi da tavolo, Scotland Yard e siamo passati a quella specie di "Sofferenza in Scatola" che è il gioco di Battlestar Galactica, a Lettere da Whitechapel, Bang, Samurai Sword, Citadel, Fluxx e tanti altri.


Ritrovarsi anche in otto, dove il gioco lo consente, a giocare a giochi con regole che per la media a cui eravamo abituati da ragazzi sono complicatissimi, dà una bella sensazione liberatoria. Per esempio non mi sono mai divertito così tanto a incazzarmi e a perdere partite in modo così disastroso a un gioco come a BattleStar Galactica. Eppure siamo lì. A discutere sempre quale espansione prendere prima, così, tanto per farci ancora più del male.


Pandemia è stato un mio acquisto per quello che viene definito "Il Club", ovvero casa mia. Si tratta di un gioco dove da due a quattro giocatori (cinque con l'espansione che introduce il bio terrorista e sei con l'espansione che espande le meccaniche di sintetizzazione del vaccino) devono salvare il mondo da 4 malattie mortali che stanno decimando il pianeta. Si tratta di uno di quei giochi dove o si vince tutti insieme o si perde tutti insieme, collaborativi. I giocatori hanno a diposizione 4 azioni a turno e con quelle 4 azioni possono spostarsi da una locazione di gioco a un altra (di solito grandi capitali mondiali), somministrare delle cure per diminuire le infezioni (la loro gravità è indicata con dei cubetti colorati di 4 colori diversi, che indicano 4 malattie diverse) ed evitare così che una volta che ci sono 3 cubetti in una sola locazione, un quarto scateni una pandemia infettando le città vicine.

Il gioco è abbastanza bastardo, ma la compresione delle regole errata e una scelta casuale dei personaggi può sbilanciare il gioco, facendolo pendere tra il troppo facile e il troppo difficile. Inoltre una serie di colpi di culo ben piazzati possono spianare la strada verso la salvezza dell'umanità, però, anche se ciò accade, riuscire a salvare il mondo, collaborare tra giocatori, pianficare le mosse immediate... è questp il bello del gioco.

Questo gioco ha un unico, vero, difetto. Quello di essere un "trailer" ben fatto.


Cioè che dopo qualche partita i giocatori lasceranno il tavolo con il retrogusto di volere più sfida, magari quella di combattere contro un misterioso quinto giocatore, un bio terrorista che gestisce in modo autonomo una quinta misteriosa malattia che, li mortacci sua, può anche mutare!


Oppure di incasinare le meccaniche anche fin troppo semplici di ricerca di un vaccino con una plancia aggiuntiva che serve per gestire il lavoro dei laboratori di ricerca, dove combinare i cubi che rappresentono le malattie è fondamentale per ricercare un vaccino e, come se non bastasse, i vaccini devono essere testati sul campo prima di essere utilizzati!

Personalmente se volete un gioco che opponga sfida, ma che non sia una sofferenza come Battlestar Galactica prendetevi Pandemia con la previsione di prendersi nell'immediato l'espansione con il bioterrorista o quella del laboratorio, oppure, se volete, tutte e due.

Il gioco base costa 34 euro, le espansioni 38. Io personalmente non me ne sono pentito e il resto del gruppo nemmeno.

10/12/14

[Che vita di Nerd] I Troll contro Marie Curie

Oggi parliamo dei Troll come se fossero un'invenzione di internet. Come se fossero la degenerazione finale oppure l'ultima moda del degrado internettiano. Internet ha amplificato le coea, non possiamo negarlo e come tutti gli strumenti ha amplificato sia le cose buone che le cose negative (tra le cose buone di sicuro non ci sta l'"iper connettività 24/h", anzi, la perdita del diritto di farsi gli affari propri e di restare da soli è una delle più grandi perdite dell'uomo moderno). Tra le cose negative metto sicuramente nella lista quello di aver dato la possibilità a un casino di gente di dire la propria senza prima connettere il cervello o la propria coscenza. Quelli per me sono "leoni da tastiera, agnelli dal vero".

Eppure i troll ci sono sempre stati. Prima erano i bulli di quartiere, le malelingue, gli sparlatori e quelli che non avendo un cazzo di meglio da fare nella loro vita se non di rompere i coglioni agli altri (i condomini sono davvero un verminaio di persone di questo tipo).

Discorso diverso per quelli che prendono il "Trollare" in modo sarcastico (per me la definizione di Troll resta quella, gli altri sono delle sottospecie di fissati sociopatici).

Prendiamo la definizione di troll.  

Un troll nel gergo di internet e in particolare delle comunità virtuali è una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.
[Fonte - Wikipedia]

Ovviamente ci sono anche quelli che amo definire i "Troll a Progetto" cioè quelli che ce l'hanno personalmente e di solito senza un valido motivo contro un prodotto di intrattenimento, una persona o altro. C'è gente la fuori che davvero, oltre al farti rivalutare al negativo la Libertà di Parola (che non va confusa con la libertà di dire stronzate, dovrebbe davvero beccarsi una denuncia per Atti Persecutori aka Stalking.

Vi faccio un esempio che ci porta nel 1911.


Sapete chi è questa signora? Si tratta di Marie Curie. Vincitrice di due premi nobel, uno per la fisica e uno per la chimica. Giusto per dire a questa signora si deve la scoperta della radioattività, tant'è che una delle unità di misura della radioattività è appunto il Curie.

A parte le notizie scientifiche, quello che non è mai stato perdonato a Curie è di essere una donna, ma nonostante ciò, la sua austerà dignità, l'intelligenza e sopratuttola sua capacità di imporsi la proteranno a essere nel 1906 a essere la prima donna ammessa a insegnare alla Sorbona. Immaginate però cosa possa essere stato detto di una donna che insegna in ambiente universitario... un po' come una donna marinaio. Sempre esistite tra le altre cose.

Torniamo a quel 1911, più esattamente il 23 novembre 1911. Marie Curie riceve una lettera, il cui mittente è A. Einstein. Cosa dice la lettera?


Fonte ->> Io9.com

Sostanzialmente di ignorare i Troll, rispondendogli con la propria coerenza ed essendo semplicemente se stessi.

La legge è sempre valida e lo è da più di un secolo.

DON'T FEED THE TROLLS.

08/12/14

[Cinema-Grafo] GDR Saga

Sono passati a occhio e croce più quattro anni da quando, io e Paul Cameron, ci siamo imbarcati nella follia di girare, dopo un cortometraggio (Doppia Illusione) e un mediometraggio (Cambio D'abito), un lungometraggio. La base da cui partire sarebbe stata la nostra comune passione per i Giochi di Ruolo. A quel tempo avevamo appena finito di giocare a una campagna di Cyberpunk 2020. La logica conseguenza di ciò fu la decisione di usare parte della trama e dei personaggi per portarli sullo schermo. Così nacque GDR. Come tutte le cose che si dimostrano impegnative oltre ogni limite, iniziano con una decisione presa a cuor leggero, sull'onda dell'entusiasmo.

Lo scopo era quello di rendere GDR sia una celebrazione di questa fantastica passione, che molti di noi non abbandoneranno anche quando saremo in ospizio, sia anche una porta di ingresso per coloro che non conoscono il gioco di ruolo. Da una cosa nasce cosa e alla fine la passione, la conoscenza con alcuni attori del mondo dell'Improvvisazione Teatrale, dell'area fiorentina e limitrofa, ci condusse in un vero e proprio gorgo di eventi fatti di scrittura, riscrittura, preparazone, mesi di riprese, discussioni, litigate, incidenti e tempo passato anche a capire come si possono realizzare le cose con il minor dispendio di soldi e tempo possibile (organizzare le scene è un casino lasciatevelo dire). Alla fine di questo avevamo in mano GDR.


Quella esperienza mi ha insegnato diverse cose, tra cui:
  1. Quello che si dice che "una pagina di sceneggiatura equivale a un minuto nel montaggio finale" è verissima.
  2. Il potere del montaggio è ILLIMITATO. Puoi affossare o elevare un film grazie a un pessimo/ottimo montaggio.
  3. Non so scrivere dialoghi recitati. La mia parte dei dialoghi scritti era tutto un crogiulo di "cazzi e mazzi" e ha richiesto molte revisioni, anche effettuate sul momento dagli attori.
  4. Bisogna essere davvero pronti a ogni evenienza, situazione ed incidente. La capacità di improvvisazione di un qualsiasi componente della crew o del cast è un qualcosa che può salvare un film intero.
  5. Girare un film è un affare maledettamente serio.
Il film venne proiettato in tre diverse proiezioni (una alla Casa del Popolo San Quirico e le restanti due al cinema Adriano, entrambi a Firenze) con un buon successo e tutt'ora, quando riproponiamo GDR (la più recente proiezione si è svolta all'edizione 2014 del Firenze Gioca) viene sempre accolto positivamente. Fa piacere che una cosa girata con mezzi relativamente modesti, con altrettanta modesta esperienza, ma tanto tanto entusiamo piaccia tutt'ora.

Quella sera al cinema Adriano rubammo lo schermo a Super 8 di J.J. Abrams.
Quello che mi colpisce è che la distanza di tempo ha creato una sorta di scollamento tra noi e quello che appare sullo schermo. Non sto parlando ovviamente delle cose che vorresti correggere (a rivederlo adesso mi vengono in mente millemila correzioni da fare), sto parando del chiedersi chi diavolo sono quelle persone su schermo, che diavolo stanno facendo e "ma l'ho scritta/girata/interpretata io quella roba"?

Durante la proiezione alla Casa del Popolo San Quirico.
Però sono queste  le regole del gioco. In fondo nel momento stesso in cui veniamo ripresi o fotografati, aun pezzetto di noi viene tolto e impresso su un filmato o foto.

L'entusiamo noi e degli spettatori nelle proiezionim ci portò poi a fare un ulteriore passo avanti. Se preferite ha fare un vero e proprio "atto di fede". Rendere GDR una trilogia. Venne dato un nuovo nome al primo capitolo, che da semplicemente GDR divenne GDR - Un Nuovo Giocatore (ovviamente a dimostrazione di quanto noi siamo deinerd di Guerre Stellari) e venne trovato anche i titoli per il secondo capitolo, un prequel, e il terzo, sequel del primo, ovvero: "GDR - Prima Campagna" e "GDR - Ultima Sessione". La pianificazione e la scrittura "Back to Back" contemporanea dei dei due film che coinvolse me e Paul Cameron fu una delle cose più difficili a cui ho partecipato. Scrivevamo dappertutto e in ogni momento. Arrivammo a scrivere i due film addirittura durante una passata edizione del Firenze Gioca, mentre eravamo allo stand del primo GDR.

Mentre tutti si stavano divertendo noi stavamo a scrivere due film in contemporanea.
Cosa posso dire?
  • Che le cose per realizzare due film, incrociando personaggi e scene in modo da usare una sola location per molte linee narrative spesso non consequenziali, sono state un incubo, ma guardando il girato quell'incubo è valsa la pena
  • Se è stato stancante per me, che comunque ho rivestito un ruolo marginale nel tutto, non riesco a immaginare quanto deve esserlo stato per attori, il regista e tutti gli altri che hanno partecipato. Passati da essere una cinquantina per il primo a più di duecento tra il secondo e il terzo.
Personalmente sono numeri che mi hanno fatto pensare ora più che mai, ma l'abbiamo fatto sul serio?

Sì, l'abbiamo fatto sul serio e non è ancora finita.

Quattro anni di riprese e i due film sono adesso in fase finale di montaggio e come il primo film potranno fregiarsi delle colonne sonore dei Dreamlore, con la new entry del gruppo musicale dei Dust 'N Diesel.

Nessuno ci ha pagato per questo. Non abbiamo nemmeno fatto una campagna di Crowfunding. Tutta farina del nostro sacco. Soldi, tempo, ma sopratutto la passione nel crederci.
Quindi vi chiedo di dare un po' di supporto a GDR, sia per già esistente primo capitolo che per gli altri due a venire.

Fate sul salto sulla pagina facebook di GDR (un Mi Piace non costa nulla!) e guardatevi il trailer del primo film e il teaser dei suoi due seguiti (iscrivetevi anche al canale se potere).

Condividere anche con gli altri la stessa passione che ci abbiamo messo noi nel fare tutto questo e ovviamente anche la passione per i giochi di ruolo!


29/11/14

[Anima-Azione] Anime Expo -> Carnage (ovvero "Guarda mamma,un concept!)


A soli due giorni di distanza dal post dedicato all'analisi di Me! Me! Me!, torniamo a parlare del Japan Animator Expo, la serie di trenta cortometraggi d'animazione pubblicati su piattaforma iOS/Android e sul web, prodotta dalla media company Dwango e da Studio Khara. Questa settimana è la volta di Carnage, una classica storia di vendetta western perpretata da una silenziosa e monca ragazza.

Prima d'iniziare vi consiglio di andare sulla pagina ufficiale del Japan Animator Expo. Non solo potrete vedere il corto stesso (ancora si sta aspettando una copia su Youtube e che qualche anima pia che lo fansubbi perché se stiamo ad aspettare i giapponesi...) con i sottotitoli in inglese (è sufficiente premere in alto a destra la scritta EN e selezionare English Subtitles), ma scrollando in basso potrete trovare anche settei, design, concept e altro materiale di lavorazione.

Cliccate qui per la visione (Nota: è senza sottotitoli).

L'avete visto? Ottimo. Allora da dove vogliamo iniziare a parlare di questa... cosa?

Iniziamo dal corto stesso. Io trovo sia molto scorretto presentare come "cortometraggio" quello che in realtà è palesemente un concept trailer, o pitch trailer se volete, che dovrebbe girare soltanto nell'ambiente dei produttori (o forse nemmeno in quelli, di solito quando si cercano investitori si realizzano dei trailer che mostrano la summa in termini di animazione e contenuti che il progetto ha da offrire, come l'impressionante trailer di The 2 Queens). Si tratta per Akira Honma (direttore delle animazioni di quel capolavoro IGNORATO di Dennou Coil e assistente alla direzione delle animazioni di Una Lettera per Momo, il secondo visibile gratuitamente e legalmente su VVVID in italiano) di un lavoro molto al di sotto delle sue possibilità. Il reale pomo della discordia è però altro. Si tratta della sceneggiatura di Hayato Tanaka, che dentro la Gainax e poi nello Studio Khara si è occupato del Production Advancement di Corpse Princess, Shikabane Hime e, tra le altre cose, di Evangelion 3.0 (visto il risultato finale, con tutta la storia di metà film buttato nel cestino e rincominciato dal principio, ha fatto davvero un pessimo lavoro). Quello che viene da chiedersi è: stanno davvero promuovendo nuovi talenti per l'animazione con raziocinio, oppure stanno semplicemente buttando dentro chiunque abbia lavorato per Studio Khara / Gainax? Perchè se un direttore di produzione può fare lo sceneggiatore senza alcun lavoro precedente ufficialmente accreditato, il cortometraggio della prossima settimana sarà diretto dal Cleaning Studio Manager, cioè l'addetto delle pulizie dello Studio Khara? Almeno il concept e la sceneggiatura The Dragon Dentist l'aveva scritta un vero scrittore.

Cosa diciamo della storia? Non possiamo dire molto in verità, proprio per la mancanza di sottotitoli (cara Dwango, caro Studio Khara, internet è il mondo intero, non c'è bisogno che tornino le Kuro Fune, le Navi Nere, ad aprirvi con la forza i confini. I tempi di Tokugawa Ieyoshi sono finiti da un pezzo). Non molto. I sottotitoli di restituiscono soltanto passi della bibbia e qualche frase che alla fine resta solo di circostanza. Quello su cui possiamo discutere è sciò che ci viene presentano in modo nudo e crudo, senza la mediazione del parlato. C'è modo e modo per essere derivativi e Hayato Tanaka è stato anche fin troppo palese nei suoi spunti di riferimento, prendendo, in sostanza, proprio il modo sbagliato di farlo. Il riferimento a C'era una volta il West di Sergio Leone e a True Grit (Il Grinta), il remake dei fratelli Cohen in particolare, diventa palese nonostante le differenze.

Un altro punto dove non funziona il tutto è nell'Art Direction e sul Composing. La volontà di dare un aspetto di "incartapecorito" e sporco al tutto non ha pienamente funzionato. Gli sfondi sono abbozzati nel senso brutto del termine,restituiscono solo una spiacevole sensazione di non finito. A mio avviso dovevano essere accennati, più sfumati. Inoltre le texture sovraimpresse e l'effetto vecchia pellicola sono DAVVERO troppo invasive. Anche qui qualcosa di più "suggerito", più lieve, avrebbe permesso di armonizzare il tutto e restituito una atmosfera ancora più malinconica.

Il Character Design della protagonista si salva, anche se paradossalmente si trova sul baratro dell'anonimato (ammettiamolo, l'unico vero centro del design della protagonista è la sua ostentata disabilità). Il resto dei personaggi, tranne i tre vecchi e una bambina che più tirata via di così non si può.

L'unico, vero, punto a forza di questo cortometraggio, trailer, concept trailer, pitch trailer o che diavolo sia realmente è quello di dimostrare che Moe Usami, Takuya Saito e Akira Honma stesso (sono i tre animatori chiave che hanno materialmente fatto le animazioni, Moe e Takuya poi hanno una grossa esperienza in animazione, avendo ricoperto til ruolo di animatori chiave nelle serie tv di Ghost in the Shell) sanno fare il loro lavoro. Mi spiego, qui non troverete animazioni spacca mascella, anzi a malapena ci si muove, ma quei pochi movimenti sono:
  1. ESTREMAMENTE precisi.
  2. Hanno un timing assolutamente PERFETTO.
  3. Non sono movimenti stereotipati o copiati da altri anime. Insomma, lo studio dietro c'è stato.
 La protagonista è senza un braccio, ma non si muove o si comporta come spesso succede negli altri anime, cioè come se tutot fosse perfettamente a posto. Tutti i suoi movimenti sono comunque frutto di un certo studio, come ad esempio far scarrellare una pistola automatica usando un solo braccio. O si usa la tecnica usata da Lupin III nella prima serie tv e da Alucard nella sua cessosissima serie tv di Hellsing (si stringe il carrello con i denti) oppure la si scarrella puntellandola sul bordo di un tavolo. Anche mettere i proiettili in un caricatore non è operazione da poco.

Può sembrare una cosa banale, ma non lo è, ed è su queste cose che si nota la bravura di un animatore e la cura generale dell'animazione di un prodotto. Fateci caso. Spesso in animazione si tende ad animare le cose in modi CODIFICATI. Innanzitutto perché se qualcuno ha capito "come farlo" si può riprodurre, ma sopratutto fa risparmiare tempo. Come conseguenza però genera un linguaggio che alla fine diviene un cliché (cosa importantissima se si punta a elevare un Soft Power, come ha fatto l'America e come vuole fare il Giappone, per imporre un'egemonia culturale).

La naturale e successiva considerazione al precedente discorso è pero questa. Ok, può anche essere un concept. Se invece fosse poco più di uno Show Reel? Questo è un problema che assale qualsiasi prodotto che veda un tecnico al timone di navigazione. Volete sapere la vera differenza tra Hayao Miyazaki e Isao Takahata? Che il primo lavora in addizione essendo di base un animatore. L'altro lavora in sottrazione essendo di base un VERO regista. Lo dico in modo ancora più brutale? Takahata ci mette un solo minuto e una manciata di frame per distruggere l'animo dello spettatore con Una Tomba per le Lucciole.

Alla fine della visione quello che è assale è soltanto un enorme senso di "E quindi? Tutto qui?". Esattamente come qualcosa che è "in potenziale" non va da nessuna parte. Forse con un budget adeguato per produrre un vero e proprio trailer attira investitori e con un vero sceneggiatore alle spalle, potrebbe anche diventare qualcosa di interessante.


Anche se, comunque vada, non sarà mai come la sequenza in animazione di Kill Bill, la Vendetta di O-Ren Ishii.

In sostanza, questo Carnage è INUTILE, ma per fortuna non cade vittima della sua stessa tecnica come fa Hill Climb Girl.

L'attuale, e personale, classifica di gradimento per il progetto Japan Animator Expo è la seguente:

1) Me! Me! Me! -> Analisi
2) The Dragon Dentist -> Analisi
3) Carnage -> Analisi
4) Hill Climb Girl -> Analisi

27/11/14

[Anima-Azione] Studio Khara -> Anime Expo -> Me! Me! Me! -> Escapismo Avvelenante <-





Fondato nel 2006 da Hideaki Anno e alcuni transfughi dello Studio Gainax (andiamo su, vi devo davvero spiegare chi sono?), lo studio Khara (che in greco significa "gioia" e con il senno di poi doveva chiamarsi "mai 'na gioia") rappresentava, a mio avviso, una sorta di liberazione da quell'"ombra maledetta" che è Neon Genesis Evangelion il quale, a livello produttivo per l'animazione giapponese è stata la più grande miniera d'oro di sempre e al contempo la più grande iettatura che potesse avvenire (basta citare le immortali parole di Hiroyuki Yamaga, uno dei fondatori della Gainax e regista di quel capolavoro dimenticato di Le Ali di Honnemise, a proposito di Shin Seiki Evangelion: "Sarebbe stato meglio non averlo mai realizzato!"). Lo studio apriva i battenti con la seguente dichiarazione di Hideaki Anno:
Leggete la dichiarazione seguente tenendo conto della sua espressione in questa foto.
"Per questa ragione, non stiamo tornando alle nostre radici nella Gainax. Ho fondato un nuovo studio e una nuova società, ed è da questa nuova posizione che ricominceremo. Senza voltarci indietro, senza ammirazione per le circostanze, puntiamo a camminare verso il futuro. Con riconoscenza, abbiamo raccolto lo staff dalla vecchia serie, aggiunto nuovi membri, e molte altre fantastiche forze per lavorare a questa serie. "

Salvo poi scoprire che stava parlando del Rebuild of Evangelion, una delle operazioni più money milking di sempre. Una vera e propria Cash Cow del mondo dell'intrattenimento animato.

Insomma Hideaki Anno Master of Trolling, come Hideo Kojima.
Hideo Kojima rispetto a Hideaki Anno ha la faccia da poker, o una paresi facciale.
Ho delle idee in merito su perché sia stato fondato quelloo studio, ma me le riservo per il futuro.

Comunque torniamo on topic. Dalle dichiarazione di Anno si riesce comunque a intuire che questo nuovo studio di animazione è nato anche con la volontà di creare cose nuove/inedite, di guardare al futuro anche con un certo sperimentalismo nello stile e nelle tecniche. Ebbene dopo otto anni i risultati sono questi: tre film dell'operazione Rebuild of Evangelion (leggenda metropolitana racconta che Eva 3.33 è stato rifatto da capo a metà lavorazione!), service a non finire (tipo Star Driver, Ponyo, Si Alza il Vento e Black Rock Shooter) e ben DUE lavori originali.
Il primo lavoro originale di uno studio di animazione è un manga. Di Evangelion.
Uno è un manga di Evangelion (Neon Genesis Evangelion: Campus Apocalypse, l'ennesima STRONZATA spin off) l'altra è una serie di 30 cortometraggi a cadenza settimanale, parte del progetto Anime Expo, serie prodotta da Dwango (una media company che stanno dietro alla produzione di "capolavori" come Blood-C, gli OVA di Mirai Nikki e Strawberry Panic!) e animazioni prodotte dallo Studio Khara. Lo scopo sarebbe quello di attirare e promuovere "nuovi talenti nel mondo dell'animazione".
La protagonista di "The Dragon Dentist".
 Il primo cortometraggio a uscire è The Dragon Dentist, storia di una ragazza aspirante "dentista di draghi". Buon l'aspetto generale, animazioni molto più che decenti, character design che ammicca a ciò che c'èra di buono negli anni '90. Di "nuove leve" però nemmeno l'ombra. Alla direzione delle animazioni c'è Kazuya Tsurumaki (FLCL, Diebuster, la regia dei tre film del Rebuild of Evangelion) e al character design c'è Yoshimichi Kameda (uno che ha all'attivo la lavorazione nelle più diverse posizioni in più 50 prodotti di animazione).

Potete verderlo a questo indirizzo.
Il secondo cortometraggio ad uscire è Hill Climb Girl, in cui lo Studio Khara tiene occupato il suo staff CG (che probabilmente non ha nemmeno iniziato a lavorare a Evangelion 4.0, opss volevo dire Evangelion 3.0 + 1.0) impegnandolo in una cazzatella di storia adolescenziale/ciclismo tutta in CG. Alcune singole sequenze sono interessanti per realizzazione, per il resto è la fiera dell'animazione da "cinematica inversa", con personaggi che si muovono come manichini. Il sospetto che le scene meglio riuscite siano fatte a mano è molto, molto alto, vanificando almeno l'assunto iniziale. Da questo punto di vista Short Peace di Katsuhiro Otomo era molto più onesto. Sta di fatto però che è una cazzatella che non riesce ad andare oltre la sua tecnica. Non è divertente, non stupisce. Finisce la sua esistenza nello stesso momento in cui è finito sul pc degli animatori il rendering del filmato. Volete vedere invece una cazzatella veramente interessante? Guardatevi Fumiko's Confession. Ancora una volta il re incontrastato del ciclismo in animazione è Melanzane: Estate Andanlusa di Kitaro Kosaka. Qui sotto lo potete vedere, in italiano, in tutti i suoi riuscitissimi 40 e passa minuti.
Arriviamo a quello che io chiamo il Koji Morimoto Effect o se vogliamo l'effetto Beyond e vivrai nel terrore. Terzo cortometraggio dell'Anime Expo è un videoclip musicale chiamato Me! Me! Me! che vede a ideazione e regia, Hibiki Yoshizaki (uno sembra aver esordito con Eva 3.0 e aver fatto lo storybordista per Yozakura Quartet, finalmente un semi esordiente in questo progetto), alle animazioni Shuichi Iseki (un animatore dello Studio Khara che però ha fatto da intercalatore per Little Witch Academia, il cortometraggio di Studio Trigger che ha finanziato il proprio sequel attraverso Kickstarter) e alla creazione dell'omonimo brano musicale TeddyLoid (ovvero il tomo che sta dietro alle musiche di quella ficata ultrasottovalutatissima e ostracizzata di Panty & Stocking with Gartbelt). Questa qui è l'immagine con cui si presenta Me! Me! Me!.
E per non spoilerarvi nulla, vi invito, semplicemente, a vedere il video a 1080p e con le casse ben sparate.
Da dove iniziare? Sulle prime mi sembrava un'accozzaglia di roba senza senso, ma poi mi sono accorto che il senso ce l'aveva e anche piuttosto diretto. Attraverso una direzione artistica FENOMENALE e d'impatto, un timing delle animazione che deve molto al solco aperto da Hiroyuki Imaishi e dal suo mentore Yoshinori Kanada (dico solo le animazioni di Daitarn III) ti mettono davanti alla critica più diretta al fenomeno della Waifu/HusbandoCulture e di quanto può essere avvelenante l'escapismo come unica fonte di acquisizione di esperienza nei rapporti.

Shuu, il protagonista, ha mandato a puttane la sua relazione con Hana, la sua ormai ex ragazza e grazie alla sua ossessione per manga/anime ammiccanti e videogiochi. Non si parla di passione, ma di ossessione. Si parla dell'escapismo come unico modo per ottenere esperienza per affrontare la realtà. Certo, certo, lo zuccherino di "alcune volte parlano di cose importanti o ci hanno insegnato molto" ve lo lascio, ma davvero pensate che Maido, Waifu/Husbando e roba come KODOMO NO JIKAN dicano realmente qualcosa?
Questa signori, è la cosa che più si avvicina alla pedofilia legalizzata.
Ma il punto più importante è appunto l'ossessione per la purezza delle Idol, delle Waifu/Husbando. Basti pensare lo scandalo che è toccato a Kannagi, quando si è scoperto che Nagi, la protagonista, non era vergine/aveva avuto una precedente relazione. Si scatenò l'apocalisse. Gente che bruciava i manga, che spaccava modellini e DVD, che minacciava di morte l'autore del fumetto e lo staff dell'anime perché la loro era una "Waifu di Seconda Mano".

Ma andiamo con ordine. Analizziamo i fatti.


Shuu è sul letto. Apatico.

Dalla sua camera si evince che ha molte passioni.

Ha sostituito nella cornice digitale la foto della sua ex ragazza, con quelle delle sue Waifu, un personaggio praticamente clonato in serie che si chiama MEME, di cui, se notate nell'immagine precedente, ha anche il poster in camera.

Prendono vita e invitano il loro mondo che rappresenta un angolo di comfort, rispetto a quanto "life is a bitch".

Tutti sarebbero contenti in quella situazione e pure Shuu lo è.

Il mondo dove però lo hanno invitato è un universo IPERSESSUALIZZATO fortemente KAWAII, pieno infinite copie di MeMe. La più incredibile e completa accozzaglia di stereotipi di scene di Fan Service mai portata in animazione (e con che qualità!).

Solo che poi qualcosa cambia verso. Le "Waifu" mostrano il loro vero volto e con fare gentile lo portano da quella che si può considerare la loro "Regina".

Passando da esssere così, classico emblema da Hypersexualized Kawaii con tanto di bikini / intimo / pantsu "Shimapan" ovvero quell a bande blu e bianche.

A diventare così.

Le loro zone erogene (clitoride, capezzoli) sono collegate tra di loro da un filo, collegato a sua volta a un collare, da cui parte un altro filo/guinzaglio, tenuto saldamente in mano dalla Regina. Come se fossero la rappresentazione del folle paradigma della "Troia Fedele". Le sequence successive sono tutte votate all'ammiccamento sessuale, senza però tutta la patina da "Innocente Puttana Kawaii" che prima caraterizzava i movimenti delle MeMe.

Tutte legate. Tutte in gabbia. Tutte tenute sotto controllo.

Fino a che l'assalto della Regina che letteralmente lo domina montandogli sopra, lo spiaccica tra i seni in una scena che sembra molto "Kaori è dentro di me e sta soffrendo".

Shuu si risveglia. Tutto sembra finito. Apparentemente.

 La Regina però esce dalla cornice digitale e già intuiamo chi può realmente essere.

E con la cosa che assomiglia più una cumswap che a una "contaminazione", trascina il protagonista in un livello ancora superiore di profondità.

Dove finalmente vediamo la faccia della sua ex ragazza.

Dove vediamo che è stato lui a lasciarla.

Dove una Regina dall'aspetto della sua Ex, creata da lui stesso letteralmente lo mangia.

La consapevolezza di ciò che ha fatto e di cosa ha perso, lo porta a reagire.

Shuu però erige un'armatura. Come se volesse combattere ciò che ha dentro, dal di dentro. 
GROSSO ERRORE.

Perchè per quanto forte si sentirà...

Per quante MeMe distruggerà...

 Si troverà comunque contro un avversario con cui non può vincere. Anche se assomiglia a una specie di Utero Spaziale che lancia raggi di luce a tempo di musica.

Una sorta di Dea, Regina delle MeMe, che appare sospesa in un qualcosa che è palesemente l'interno di una Vagina.

Una Regina che inglomerà la figura ancora positiva della sua ex dentro la sua vagina, diventandone un tutt'uno.


Shuu però alla fine dovrà comunque sottomettersi, perché anche la forza con cui ha cercato di reagire l'ha trovata dalla stessa fonte malata che ha generato tutto questo.

Il protagonista si risveglia sul suo letto. Pronto per rincominciare il tutto dal principio.

La rete è esplosa letteralmente. Si sono passati dai Meme su Me! Me! Me! alle fan art (quando secondo me è paradossale con un'opera del genere) su Meme. L'ipotesi più accreditata è che il tutto non sia altro che un'enorme loop di apatia, autocompiamento, disgusto di se stessi, consapevolezza tentativo di reagire, fallimento, apatia, autocompiamento, disgusto di se stessi, consapevolezza tentativo di reagire, ecc...

In 6 minuti Me! Me! Me! dice quello che Neon Genesis Evangelion ha "tentato" di dire a un certo pubblico per 20 anni, finendo per diventare la medicina avvelenata che ha reso Rei la Waifu Perfetta per una intera generazione di 30enni che hanno fatto maratone di masturbazione a sangue su una 14 enne.

Internet in 30 secondi però ha spiegato la stessa questione con due semplici meme. Videogiochi, sigaretta. Che Hibiki Yoshizaki conosca questi due meme?




Ma c'è una interpretazione che non mi sento di escludere e riguarda proprio quello che è avvenuto con Kannagi. Sostanzialmente Shuu ha lasciato la sua ragazza perché, avendo il mito della Waifu immacolata e pura, scoprire che magari la sua ragazza ha una potenza sessuale l'ha distrutto. Come se il suo bellissimo mondo di Waifu ammiccanti ma Kawaii sia stato contaminato da qualcosa che fa paura e distrugge. Da qui il cambio del mondo. Da qui la volgarizzazione di tutto. Da qui il "cumswap" che è preso come emblema dello scambio fisico o se la vediamo della contaminazione. Shuu che cerca di reagire con l'unico modo che conosca, ovvero con l'escapismo (il fucile, l'armatura, ecc...), ma è tutto inutile perché una cosa a forma di Utero voltante (con tanto di Cervice che sembra la cassa di un'enorme cassa acustica) dove alberga la Regina e le Meme Malvagie risucchia nel suo utero la figura/ricordo ancora pura della sua Ex. Diventando un tutt'uno con lei, come se fosse lei. Ma c'è un'immagine singola e veloce che può portare tutto questo a un livello ancora superiore di depressione.

Se accettiamo che ciò in cui si svolge questa inquaratura è un utero, allora...

In questa immagine, dove ne viene inquadrato il fondo / cervice è un uovo fecondato?

Se Hana gli stesse chiedendo in ginocchio chiedendogli palesemente di non andarsene avendo saputo che era incinta e lui per tutta risposta non solo l'ha abbandonata, ma si è rifugiato dalle sue Waifu, nel suo mondo interno. Ormai contaminato da ciò che è successo, dalla realtà e dalla sessualità femminile che ha sporcato le sue amate Waifu.


Qualunque sia l'interpretazione però alla fin fine, si può fare una considerazione che è inoppugnabile. Tutto questo è il frutto di un punto di vista estremamente maschile e non intendo soltanto perché l'autore è maschio. Una donna difficilmente non avrebbe mai espresso la separazione e la paura della sessualità femminile in quel modo. Sopratutto perché è una espressione istitniva filtrata però dal raziocinio.

In sostanza tutto sto casino per dire: "La Fia ci fa, la Fia ci sfa.".