06/11/13

Kiki's Delivery Service live action! - Smarmella tutto!

Si, avete capito bene. Il film dal vivo del carinissimo film di animazione "Kiki's Delivery Service" (in Italia "Kiki - Consegne a domicilio" e in Giappone "魔女の宅急便 - Majo no takkyūbin") verrà trasposto in live action, dai giapponesi.

Questo il trailer



La mia unica domanda è: perché? Perché dare una cosa del genere? Non intendo che non doveva essere fatto, mi riferisco proprio alla qualità che traspare dal suddetto trailer. Per arrivare a quello, partendo da questo:



cosa ci vuole? Per donare a tutto quell'aspetto "televisivo", quella fotografia tutta "smarmellata". Senza considerare che ho visto cosplayer più convincenti di lei (anche se è carina, certo l'avevano anche a prendere brutta) e che il production design generale pare davvero povero. E poi scusate, ma l'ambientazione originale dov'è andata? Perché Koriko è così "fottutamente" giapponese quando Miyazaki & Co partirono per la svezia per fare ricerche sull'architettura?

Questo live action potenzialmente si può posizionare tranquillamente insieme a quello iper merdosissimo di Devilman.



E anche se non è live action, il film CGI di Captain Harlock pare pure peggio.

Comunque il prossimo che mi dice che solo i giapponesi possono fare "merda" a partire dalla loro "merda" si merita merda.

07/10/13

Provaci ancora Yamato Video...


La Yamato Video ha deciso di aprire il proprio canale Youtube, dove saranno uploadati regolarmente episodi di anime sia doppiati che sottotitolati. Una bella iniziativa devo dire che, sicuramente, vuole mettersi in concorrenza con Dynit e PopCorn TV, servizio che molti lamentano per la qualità dello stream, della risoluzione e della pesantezza del sito stesso. La prima serie ad inaugurare il servizio è High School of the Dead, serie "farsa" ideati dai fratelli Daisuke Sato e Shouji Sato, conosciuti in ambito Doujinsi con il nome d'arte di DAW (Digital Accel Works). Sulla carta il progetto è ottimo. Ci si appoggia su una piattaforma rodatissima che ha dalla sua l'integrazione con tantissimi servizi Google e che volente o nolente è comunque più leggero e meno "chiuso" di Popcorn TV. Quando però gli anime fan si apprestano a guardare la prima puntata di High School of the Dead, che già com'era stato annunciato sarebbe stata sottitolata, ad alcuni utenti si è gelato il sangue nelle vene. Quei sottotitoli non erano nuovi. Erano già apparsi da qualche parte. Erano dei sottotitoli di un pessimo fansub. La rete fa preso a scoprire l'accaduto ed esporlo alla rete con tanto di comparazione che potete vedere qui sotto.





Adesso Yamato Video. Due paroline. Mi porti una serie ufficialmente "inedita" in Italia (perché già ampliamente fansubbata), con la possibilità di godersela a 1080p Full Hd e poi mi cadi su una cosa de genere? Non voglio dire che si sta facendo la figura dei "cioccolatai", ma sicuramente dei poco seri sì. Però a Yamato Video gli voglio bene, perché la prima VHS di anime che ho mai comprato era la loro. 
Venus Wars, Yamato Video Vol. 02, 1992.

Quindi per favore, vedete di non mandare tutto in merda ok? S eproprio dovete prendere qualcosa dai fansubber, fate come Dynit che almeno è andata a prendere dei buoni fansub e sopratutto gli ha chiesto il permesso instaurandoci anche un dialogo.

22/09/13

[Corto-Metrò] The candidate di David Karlak (Usa, 2013)

Cosa dire di questo cortometraggio di ben 19 minuti? Semplice. Per quello che mi riguarda è un capolavoro. David Karlak, il regista di questo corto, e gli sceneggiatori Marcus Dunstan e Patrick Melton, confezionano un adattamento del breve racconto omonimo scritto da Henry Slesar. Girato in un bellissimo 35 mm in pellicola (merito anche dell'azzeccarissima fotografia di Bradon Cox), questo piccolo gioiello poteva essere benissimo essere un episodio di "Ai Confini della Realtà" e sarebbe stato perfetto. Giusto per dire che caga in testa a tutti gli episodi moderni di quella serie.

Menzione poi per il personaggio di Carl Tucker, interpretato da un perfetto Robert Picardo.

Ha un unico difetto, non ci sono i sottotitoli, per cui è tutto in inglese.

Ricordate che la frase "Il valore di un uomo può essere quantificato dall'importanza dei suoi nemici.". è la frase che tiene in piedi un ufficio intero.

15/09/13

[Corto-Metrò] Sight di Eran May-raz e Daniel Lazo (Israele, 2012)

Si continua con il "simpatico corto della domenica" con Sight di Eran May-raz e Daniel Lazo, realizzato come diploma per l'Accademia di Belle Arti di Bezalean. Cosa succederà alle realazioni personali quando la realtà aumentata e i "real live achievement" entreranno per davvero nella vita di tutti i giorni?

Buona visione!

13/09/13

[Fumetti-Mente] Il gioco di Orson Scott Card

Orson Scott Card. Già... Proprio quell'Orson Scott Card.
Tutto era iniziato con un annuncio. Il famoso autore di fantascienza Orson Scott Card, autore dell'altrettanto famoso romanzo di fantascienza Il gioco di Ender, da cui la Summit Entertainment sta realizzando un film ad alto budget, avrebbe scritto il primo numero di una nuova testata digitale della DC Comics, Adventures of Superman, e che sarebbe stato disegnato niente meno che da quel mito di Chris Sprouse (se non sapete chi è reperitevi immediatamente in albetti quel capolavoro di Tom Strong, pubblicati attualmente da RW Lion).

Su internet suonano le tombe dell'apocalisse. Come solo "l'internet" sa fare.

Lo ammetto, non ero al corrente delle attività "anti matrimonio egualitario" di Orson Scott Card. Qui però non stiamo parlando di semplici opinioni, ma di qualcosa di più. Perché quando usi il tuo peso come autore di fantascienza, che ti ha portato un sacco di premi, per supportare l'azione del The National Organization for Marriage, diventa qualcosa di più di una semplice opinione, diventa attivismo politico, sopratutto se le obiezioni che vengono portate a favore del famoso Proposition 8 (referendum con cui si chiedeva l'abilizione in California del matrimonio egualitario, referendum dichiarato dalla corte suprema incostituzionale) erano uguali a quelle dei coloro che si opponevano ai matrimoni misti ("il passo successivo sarà quello di legalizzare la pedofilia, la zoofilia e la poligamia!". Stesse identiche parole.). 

Dopo l'annuncio incominciano ad arrivare messaggi infuocati che chiedono l'allontanamento di Orson Scott Card da Superman (inteso proprio come personaggio) perché, secondo molti, sarebbe in totale contrasto con i valori morali di cui il personaggio è portatore. Fioccano inoltre le dichiarazioni di moltissime fumetterie americane che in seguito al coinvolgimento di Orson Scott Card nella testata non solo non l'avrebbero consigliata ai loro clienti, ma addirittura non acquistato la versione cartacea quando si sarebbe resa disponibile.


Dopo che i media si gettarono a capofitto sulla storia, amplificando ancora di più tutta la caciara che si è venuta a creare attorno alla testata, il disegnatore Chris Sprouse decise di uscire fuori dal progetto. La motivazione ufficiale di tale gesto è, secondo le sue parole, il fatto che si stesse discutendo più di ciò che c'era attorno al fumetto che sul fumetto stesso. Il numero di Adventures of Superman scritto da Orson Scott Card scompare, facendo scalare in avanti i previsti numeri successivi. Storia finita? Nemmeno per sogno.

A parte l'affermazione, risalente al primo agosto del 2013, di Dan DiDio che la storia di Orson Scott Card non sia stata cancellata, ma soltanto sospesa in attesa di un disegnatore disponibile (andiamo, quanto gli ci vorrà alla DC Comics a trovare un disegnatore disponibile? Se proprio dovete farlo per questioni di contratto fatelo disegnare a Liefield.), tutto questo è ricaduto su un'altro titolo atteso. L'adattamento cinematografico di Il gioco di Ender.

Qui non si trattava di un "semplice" fumetto, ma di un adattamento cinematografico di un vendutissimo romanzo di fantascienza con un budget da ben 110 milioni di dollari. Anche su quello è iniziata una chiamata alle armi per boicottare in toto il film e qualsiasi cosa a esso legato. La Lions Gate e la Summit Entertainment hanno evitato di invitare Orson Scott Card alla conferenza del film al San Diego Comicon per evitare controversie, rilasciando dichiarazioni che invece loro sono a favore del matrimonio egualitario.

In tutto questo Orson Scott Card ha buttato sul tavolo alcune affermazioni e giustificazioni che suonano contraddittorie. Tipo che se è quella la libertà di cui tanto si riempiano la bocca i sostenitori del matrimonio egualitario, che deve essere giudicato per quello che scrive non per quello che pensa (peccato che i suoi libri da un certo momento in poi, sopratutto i seguiti di Ender siano strapieni di metafore contro l'omosessualità) e la più bella, cioè che la gente non si deve preoccupare perché il film non sarà un adattamento del suo libro (mossa di difesa imposta dalla Summit oppure implicazione freudiana che c'è qualcosa dietro anche quel libro?). Oltre al fatto che le leggi contro l'omosessualità scritte nei libri devono rimanere nei libri.

Mi dispiace, ma non sono d'accordo. Un conto è scrivere di un futuro traboccante omofobia (parlo per esempio, qualunque esempio), un conto è scrivere di un futuro traboccante omofobia e essere d'accordo con ciò che si scrive. Anche perché la vita stessa di Orson Scott Card, non lascia molti dubbi a tal proposito.

Uno scrittore dovrebbe essere sempre responsabile e consapevole di ciò che scrive.

Quindi, più o meno la situazione per quello che riguarda Orson Scott Card è questa, con tutti ad aspettare gli incassi per il film de Il gioco di Ender, per dare la possibilità alla DC Comics di pubblicare quel storia saltata di Adventures of Superman. Cosa me lo suggerisce? Non so, magari il fatto che la Viacom, il colosso dietro Warner Bros e Dc Comics, ha anche una partecipazione azionaria nella Summit Entertainment. Quando si dicono le coincidenze...
 
Si possono incasinare ancora di più le cose? Si può. Sopratutto se il tuo nome è Kathy Kane / Batwoman. Alla prossima puntata.


Piccola curiosità: Orson Scott Card si è sempre detto contro le fan fiction, quando invece ne ha scritte molte. Quella che vale la pena citare è una fan fiction dell''Amleto che trabocca omofobia da tutti i pori. 

10/09/13

[Anima-Azione] Fantasy - DyE

Torno più che volentieri sull'argomento animazione riprendendo un bellissimo video di Jérémie Périn, prodotto da Tiger Sushi ed Excuse My French, per la canzone Fantasy del gruppo musicale DyE. Prima di parlarne però preferisco lasciarvi direttamente al video, senza perdere tempo. Attenti perché anche se si parla di Youtube, è comunque roba NSFW!


Allora... da dove cominciare? La prima volta che lo vidi mi lasciò ovviamente stupefatto, con quella espressione tipica di chi, a occhi sgranati, esprime un DAFAQ?! grosso come una casa. Abbagliato dalla bellezza tecnica del video ho pensato che fosse solo un vulgar display of Mind Game animation influence. Ovviamente mi sbagliavo. Mi sono ricordato una regola aurea: gli animatori hanno il cervello in un altro mondo. Spesso basta prendere un semplice concetto, portarlo in una situazione innocente e ribaltare completamente la sua valenza.

Esempio:

Concetto: scoperta della sessualità.
Situazione: tipica bravata adolescenziale.
Ribaltamento: per la protagonista sarà un evento da film horror.

Alla fine Fantasy non è altro che l'orrore del cambiamento che la scoperta della sessualità porta nella vita di ognuno, rappresentato però stando a cavallo tra Lovecraft e La Cosa di John Carpenter (che comunque si è rifatto molto al solitario di Providence, uno degli autori del nostro Carpentiere preferito). I corpi si fondono, diventano mostruosi, famelici, decisamente non più umani, oltre al bestiale. Come la tipa che, di fatto, fa un blowjob al ragazzo ancora vergine (capibile dal suo impaccio nel baciare la protagonista nella prima parte del video), fondendosi con lui. Oppure con l'altro ragazzo che con il suo braccio/baco/erezione (ricorda una scena in particolare del manga L'ospite Indesiderato di Hitoshi Iwaaki) penetrava fino all'altezza dello sterno l'altra ragazza, che cerca di "coinvolgere" la vergine del gruppo in quella specie di riproposizione in chiave ancora più mostruosa dell'orgia di quel capolavoro di Society di Brian Yuzna. Il fatto che proprio nella piscina, all'inizio del video, lei abbia visto muoversi qualcosa tra le sue gambe (il ragazzo impacciato comunque le piaceva? Anche se la faccia perplessa quando lo vede sembra suggerire tutt'altro) ci porta alla parte finale del video. Sempre attraverso la piscina la ragazza entra in un mondo parallelo dove un gigantesco mostro composto da quelli che sembrano enomi corpi fusi insieme le fa letteralmente esplodere la testa, qualcuno direbbe "dopo averne ammirato l'oscena grandezza". A parte il finale che conferma una delle regole del cinema horror/slasher ("sesso = morte") secondo me è molto più di un semplice "Sei davanti a Cthulhu. Sei morto. Facciamo un altro personaggio". Quello a cui ci si trova davanti altri non è che una sorta di Dio della libido, la cui stessa esistenza non fa altro che "deflorarla" a livello mentale, o se preferite farle esplodere le orbite e bruciarle il cervello.

Più o meno quello che succede nella testa di chiunque alla prima penetrazione (sia subita che effettuata).

Secondo me il termine più adatto coniato sulla Terra per definire l'orgasmo, e ciò che ne consegue, l'hanno creato i francesi.

"La petite mort", la piccola morte.

08/09/13

[Corto-Mètro] Dobra Sgnobra di Enrico Salimbeni (Italia, 1996)

Inauguro questa nuova rubrica, dal titolo di Corto-Métro, che presenterà cortometraggi live o di animazione che a mio avviso meritano almeno uno sguardo. Partiamo con un cortometraggio di quasi dieci minuti dal titolo di Dobra Sgnobra, scritto e diretto da Enrico Salimbeni. Questo cortometraggio italiano del 1996 vede contrapposte due produttrici straniere di merendine che pur di fregare il proprio maggiore concorrente in un mercato composto da redditizi ragazzini sono disposte a fare di tutto tutto, ma proprio di tutto.

Buona visione!

06/09/13

[Anima-Azione] Lupin The 8th


No, non ho sbagliato numerazione, stiamo proprio parlando di Lupin The 8th. Andiamo con ordine.

La nostra storia ha inizio nel 1981, quando lo studio di animazione francese DiC Audiovisuel (che sta per Diffusion, Information et Communication) collabora con la giapponese TMS (che sta per Tokyo Movie Shinsha) per la creazione di una versione scifi dell'Odissea. Nasce così Uchū Densetsu Yurishīzu Sātīwan, conosciuto come Ulisse 31 (cliccate qui se volete rivedervi la sigla italiana, che tra le altre cose usa la stessa base musicale della sigla francese). La collaborazione si dimostra molto proficua sia in termini di qualità di produzione che in termini di esportabilità (la serie è andata praticamente in giro per mezzo mondo, anche se in giappone arrivò cinque anni più tardi come serie di OVA e solo sette anni più tardi come serie tv) e poteva vantare non solo uno staff di tutto rispetto, con grandi nomi come il mai troppo compianto Shingo Araki al character design e Shoji Kawamori al mecha design). Per cui...  Perché non ripetere questa collaborazione?

Siamo nel 1982 e la DiC Audiovisuel chiede alla TMS: "Sapete, quel vostro Lupin III ci piace un casino, solo che è troppo "forte" per il mercato internazionale. Perché non lo ambientiamo nello spazio?".

"Io? Nello spazio? E cosa avremo poi? Sailormoon che solca il cosmo a cavallo di un windsurf spaziale?"
Lo staff è di prim'ordine e vedeva alla regia, anche se non accreditato, Rin Taro e come character designer Shingo Araki e Michi Himeno (responsabili di quel capolavoro di design che è Lady Oscar). Il budget era altissimo per una collaborazione, soltanto che, per andare dietro agli standard "morali" internazionali furono richiesti e ottenuti una serie di cambiamenti radicali al personaggio originale. Tenetevi pronti.
  • La serie è ambientata nel futuro e vede per protagonisti i discendenti di quinta generazione di Lupin III, Daisuke Jigen e Goemon Ishikawa XIII (da qui appunto il titolo di Lupin The 8th che in Francia sarebbe diventato Arsène & Cie - Arsène e gli altri).
  • La serie non poteva avere come protagonista un ladro, per cui il suo "lavoro" passò da essere  ladro internazionale a tempo pieno a squattrinato detective privato. Ovviamente questo andò a influenzare anche il personaggio di Jigen che al posto delle sue caratteristiche sigarette torte, scartava lecca lecca di continuo.  Cosa strana, il discendente di Zenigata avrebbe mantenuto la pipa, giustificandone la sua presenza nell'essere un comunicatore in miniatura.
  • Altro punto spinoso. Le armi. La prima serie di Lupin è rimasta famosa perché, ben quaranta anni fa, metteva in animazione armi realistiche, sia nel design nel nel loro funzionamento, con una precisione tale da colpire tutt'oggi (merito del direttore delle animazioni Yasuo Ōtsuka che non fece altro che mettere in pratica quello che aveva giornalmente fatto anni prima, occupandosi della manutenzione delle armi da fuoco e delle Jeep della sezione narcotici della Polizia di Tokyo). Quindi, non solo tutte le pistole furono sostituite da una serie di pistole laser che non versavano alcuna goccia di sangue (addio Magnum di Jigen!), ma farne le spese fu anche la spada di Goemon che divenne una katana laser (addio Zantetsuken!).

Quindi per farla breve siamo passati da questo


 a questo


Da questo


a questo


Lupin The 8th venne stroncato (e dico "per fortuna") sul nascere dagli eredi di Maurice Leblanc, la cui causa sull'uso improprio del personaggio di Arsène Lupin (di cui non scordiamoci, Lupin III è  discendente) investì in pieno il progetto e costrinse anche Lupin III ad assumere all'estero i più assurdi nomi, come Wolf in America o Edgar de la Cambiole in Francia (adesso questo divieto è caduto, dopo che Arsène Lupin è diventato un personaggio di dominio pubblico). Venne realizzato soltanto il primo episodio, dal titolo "L'uomo dal passato", monco però delle voci, (tutto venne stoppato pochissimo tempo prima della registrazione della traccia di doppiaggio) e la sceneggiatura del secondo episodio, il cui contenuto o titolo è ancora ignoto.

Ti inseguo Lupin VIII, perché non ne ho motivo!
Ciò che c'è da notare in tutto questo è che con la trasformazione di Lupin da ladro a detective, cade anche il motivo per cui lo Zenigata del futuro dovrebbe essere così ossessionato dal catturarlo. In Lupin The 8th, la debolissima motivazione che lo spinge ad andare avanti non è altro che il passato criminale del suo avo.

Nel caso lo vorreste vedere qui sotto c'è il corto completo, ovviamente senza dialoghi, preso dalla versione francese Arsène & Cie e raccolto nella raccolta DVD/Blu-ray Lupin III - Master File.



Curiosità: di Lupin The 8th esiste anche un manga (durato un solo volumetto), serializzato sulla rivista Hyakuten Comic e raccolto in volume dalla casa editrice Futabasha, e i rarissimi cell di animazione relativi all'unico episodio mai realizzato sono venduti a peso d'oro.

Ho davvero voglia di leggerlo...
Ultima cosa. È il 1983 e la DiC Audiovisuel e la TMS decidono di far partire un'altra collaborazione aggiungendo nell gruppo di finanziatori anche l'America e il Canada (nella figura dello studio Nelvana, i realizzatori del bellissimo lungometraggio di animazione Rock & Rule, di cui parleremo prossimamente) e riprovandoci un'altra volta con un personaggio investigatore.


Da questa collaborazione nasce..







Si, avete visto bene. L'ISPETTORE GADGET. Prima serie di animazione in assoluto a essere trasmessa in stereo. La cui prima serie, iniziata nel 1983 e terminata nel 1986, vedeva alla realizzazione delle animazioni la TMS e lo studio Cuckoo Nest di Taiwan (che vedeva sempre la presenza di Shingo Araki come animatore).

Ricapitolando: Lupin The 8th era davvero una pessima idea che per fortuna ha incontrato il destino che meritava. Anche un'altro episodio pilota della DiC ha fatto la fine che meritava, ma questa signori miei è materia per incubi.

Ps: ora che ci penso, ma Fujiko Mine che fine ha fatto in Lupin the 8th?

04/09/13

Ma di cosa stiamo parlando?

Qualche giorno fa, attraverso le tipiche discussioni che si scatenano su Facebook (che per come evolvono sono al pari di reazioni chimiche incontrollate), si percepiva come le fiere del fumetto non siano più quelle di una volta. Lucca Comics & Games e la stessa San Diego Comicon siano diventate fiere dell'intrattenimento, più che del fumetto.

E la mia risposta è più semplicemente:


E STI CAZZI?

Davvero ci vogliamo ancora lamentare del fatto che il fumetto viene relegato a forma secondaria di intrattenimento rispetto al videogioco o ai film senza pensare che questo è il momento d'oro per far interagire i medium tra di loro? Tra le altre cose c'è da notare che "relegato a forma secondaria di intrattenimento", tradisce un enorme complesso di inferiorità rispetto alle altre forme di entertainment (perché qualsiasi libro, per esempio, dal più popolare al più d'autore, anche i grandi classici che adesso vengono presi a modello di libri per una determinata elite di lettori, sono intrattenimento). Basato poi su cosa? Sui soldi? Su quante persone lo leggono rispetto agli spettatori del cinema? Non si sta parlando dei numeri per fare "successo" (qualsiasi significato che VOI gli attribuite) o sopravvivere, si sta parlando di misurare il proprio pisello con quello degli altri mentre si sta facendo pipì. Oppure pesare la propria pipì rispetto a quanta cacca fanno gli altri. 

E quindi? 

E quindi sti cazzi. 

Spesso rimaniamo da sempre troppo chiusi dentro ai nostri mondi interiori per accoggerci realmente di che cosa stia succedendo fuori. Inoltre rimanere troppo tempo dentro o troppo tempo fuori fa male alla salute in fondo.

Ho sentito i più disparati rant, tutti all'insegna del "si stava meglio quando si stava peggio" (Mio nonno rispondeva sempre "Io durante la guerra non sono stato meglio"). Tutti rant indifferenti alla passione che i visitatori trasudano da tutti i pori, ma allora tutto questo cos'è? Invidia perché si leggono più manga? Perché la gente non fa i cosplay dei di personaggi che voi disegnate? Nessuno pensa a come comunicare con loro e a muoversi verso di loro. Si pensa soltanto a continuare ad agitare le braccia nel tentativo di essere visti e ignorati, venendo considerati come quelli "strani". Per tutta onestà intellettuale dentro a questi calderoni di "immobili e sbracciatori" mi ci metto anche io, ovviamente nel mio piccolo. Perché non so che cosa farei se mi mettessero in mano la gestione di una testata o altro, ma non sono nemmeno così imbecille da non vedere che cosa sta succedendo e sopratutto non notare come gli altri si stanno comportando. 

Giusto per ribadire su "Ma di cosa stiamo parlando?". Ho letto un utente lamentarsi perché i fumetti vengono presentati con modi che nulla hanno a che vedere con il fumetto, come se fosse un segno della DEGENERAZIONE dei tempi (e queste lamentele coinvolgono quasi sempre la presenza delle ragazze alle fiere).

Allora parliamo di questa foto.

 

Lei è Wendy Pini, colei che diventerà insieme a suo marito Richard, la disegnatrice e co-creatrice di Elf Quest. Cosa c'entra in tutto questo? Seguitemi. Il "The Wizard & Red Sonja Show" era uno show itinerante presentato da Frank Thorne che, oltre a interpretare il "The Wizard" del titolo, era anche disegnatore, copertinista, inchiostratore e colorista di Red Sonja. Lo show oltre a presentare un reenactment delle vicende del fumetto di Red Sonja, a cui lo stesso Frank Thorne lavorava, era anche un "Look a Like Contest" di estremo successo. 

Nulla di strano no? Scenette cosplay, concorso cosplay per promuovere il fumetto. Tipica roba da degenerazione degli ultimi tempi!

Piccola cosa: erano la metà degli anni '70

Quindi ripeto: MA DI COSA STIAMO PARLANDO?
E Frank Thorne ci va tutti in culo.


 P.s.: Aspettatevi un prossimo post sul "The Wizard & Red Sonja Show".

02/09/13

Ci vuole un fisico bestiale


Ultimamente, anzi sostituiamo "ultimamente" con "abbastanza spesso", mi sono trovato costretto a scegliere come usare il mio tempo. Se usarlo per scrivere qualcosa su questo blog o impegnarmi in alcune attività (tipo sistemare questioni personali e stare accanto a persone di famiglia che non stanno affatto bene) che non hanno un effettivo riscontro nel bellissimo mondo che è la rete. Non è mia abitudine, o meglio ha smesso di esserlo dopo gli ultimi avvenimenti, di fare il pazzo lamentandomi su Twitter oppure fare dei rant su Facebook, modello Capitano Willard dentro la stanza d'albergo a Saigon. Quindi poche parole e spazio a quello che mi piace fare. Scrivere. Nient'altro. Anche perché, in questo momento della vita, ho deciso IO che le chiacchere stanno a zero.

Cercherò di essere più regolare possibile con gli update di questo blog, sia nei riguardi delle cose che sto scrivendo a tempo perso (i tab "Le Camioniste delle Lande Perdute" e "Cuore Alieno" non sono messi a caso), che nei riguardi di altri progetti, non che su curiosità varie su animazione, film e altre cose.

Ci sono le vere vacche sacre là fuori e io non ho la minima intenzione, e nemmeno il talento a dirla tutta, per mettere questo blog in concorrenza (a che pro poi?). Voglio solo scrivere di cose che mi interessano.

E questo mi basta.

07/05/13

[Game Design] Star Junk!


Questa piccola foto sopra mi ha fatto dire... "finalmente" con un sospiro enorme. Rimasto nel così detto Development Hell (cliccate qui per Wikipedia per saperne di più sull'Inferno dello Sviluppo) per più di un anno e mezzo, si tratta della versione Alfa di un N.C.C.G. (Non Collectible Card Game) che sto sviluppando da tempo immemore. Adesso c'è solo bisogno di aspettare il responso della prima partita di alfa test (che sò già che sarà "disastrosa", visto che ho già individuato alcuni bug da rifinire).

Con il senno di poi avrei comprato un intero container di set Alpha di Magic.
I giochi di carte mi sono sempre piaciuti, anche se nel corso del tempo mi sono reso conto che l'estremo successo di questoformati di gioco ha creato dei danni incalcolabili. Mi ricordo ancora quando uscì Magic qui a Firenze. TUTTI giocavano a quel "maledetto" gioco, arrivando a spendere fortune assurde. Questo creò la leggenda dei "bambini mutanti", ovvero quelli che nonostante fossero più giovani di te potevano permettersi tre box delle "Oscurà" e Leggende", mentre te avevi fatto la fame per tre settimane per comprarti 10 bustine. Si diceva che i bambini mutanti in caso di guerra nucleare sarebbero sopravvissuti insieme agli scarafaggi, barcollando per le lande atomiche mormorando ossessivamente se "ciai le magic". Quella situazione è stato però il colpo di grazia del mercato dei giochi di ruolo, perchè i giocatori, improvvisamente, erano scomparsi. In giro c'erano soltanto giocatori di Magic e sopratutto giocatori di White Wolf, che giacchè molti nerd siano contrari alla mia seguente affermazione, dovrebbero essere ringraziati per aver introdotto un sacco di giocatrici nel mondo del gdr. Improvvisamente però TUTTI facevano giochi di carte collezionabili e con tutti intendo TUTTI. Quando anche quel mercato arrivò a collasso, tutto ciò che rimaneva erano le macerie dei giochi di ruolo e dei giochi di carte. Alla fine coloro che rimasero furono pochi sopravvissuti. multinazionali con prodotti transmediali in grado i smuovere una caterva di soldi (le quotazioni di alcune carte di Yugioh! hanno raggiunto delle quotazioni spaventose.. Black Lotus vatti a nascondere!). 
Guardians era un gioco spettacolare, con meccaniche strategiche interessantissime tra eserciti di carte e sopratutto delle illustrazioni INCREDIBILI. peccaot che fosse venuto fuori nel momento della morte totale del mercato dei giochi di carte collezionabili.
Essendo stato un fanatico giocatore di Magic ed essendo arrivato a un passo dal comprare roba come Mox, Time Stop e Time Walk (mi sono fermato a un mazzo coboldi verde rosso con dentro il Berserk, Fork e altre fantastiche carte tutte del set Unlimited) ho subito anche il collasso a livello personale. Mi è basto chiedermi una sola volta quanto ci stessi spendendo sopra e quanto quella passione mi stesse fagocitanto la vita in modo totale. Venduto un sacco di carte, alla fine ho decisi di ritornare ai giochi di ruolo e a qualche sporadico gioco di carte collezionabili, giusto per fare qualche partita con gli amici. Quello che però in tutto questo marasma mi sembrò un ottimo compromesso erano i giochi di carte non collezionabili. Ho sempre trovato il fatto che comprando una scatola dove il gioco sia tutto lì e cpoterlo giocare in più persone delle attrattive troppo forti rispetto ai giochi di carte non collezionabili. Anche se non sono comunque immuni dalla "expansion set disease", basti vedere cosa è diventato Munchkin (ovvero la parodia di se stesso), comprare in più persone un gioco come Bang!, Citadel, Grass, Anima, Fluxx, Si, Oscuro Signore! e Munchkin (limitandosi alle tre espansioni fantasy) è un investimento molto minore, considerdando anche che la maggior parte delle volte hanno una varità di regole e stili di gioco superiore a quella dei giochi di carte collezionabili. Ammetto il caso che tutto questo mio "rant" sia dovuto al fatto che il gioco agonistico non mi è mai realmente piaciuto, ma a mio avviso i vantaggi superano largamente gli svantaggi, sopratutto quando ebay e internet hanno mandato completamente a fanculo il lato social dello scambiare le carte dei giochi di carte collezionabili. Adesso per farti un mazzo forte non devi farti il culo a scambiare. Basta scaricarsi un mazzo prefatto da internet e avere soldi da spendere. Vince alla fine chi ha più soldi e chi dice il contrario mente sapendo di mentire.

Una piccola nota di servizio: Il gioco di carte di Mutant Chronicles era una FIGATA!


03/05/13

360° The Beatles Antologico – Recensione di Mangaforever


Non accade spesso, ma a volte capita di trovare online, quasi per caso, una recensione di un prodotto a cui hai lavorato. Trovarla e leggerla fa piacere, sopratutto se la recensione è positiva (in fondo non è necessario) e sopratutto onesta (cosa ancora più necessaria). Lavorare a questo album devo dire è stato molto piacevole, sia per il tema (mi piacciano molto i Beatles, con dispiacere di mia madre che è una Rolling Stoniana DOC), sia per aver lavorato con i ragazzi della Bookmaker Comics e con Emanuela Cafferini. Si doveva parlare dei Beatles, essendo rispettosi della storia senza però essere didascalici e penso che, visto l'impegno profuso da tutti, l'obbiettivo è stato centrato. Per cui buona lettura della recensione, segnalandovi che dal 2 al 9 maggio la Bookmaker Comics effettuerà spedizioni gratuite dei propri fumetti.

01/05/13

Les bêtes de Black City Tome 2 - Recensione di "Krinein"


Festeggiamo la festa del lavoro (che non c'è), con un post dedicato al lavoro. Il sito francofono Krinein.com, dedicato alla recensione di Cinema, Videogiochi, Fumetti, Musica, Telefilm, Manga, Giochi di Società e tanto altro. Durante l'uscita del primo tomo di Les bêtes de Black City è stata una delle riviste che ci ha dato alla fin fine, il commento più positivo di tutti al fumetto mio e di Lorenzo Nuti. La recensione del secondo tomo conferma la valutazione positiva del primo volume, con alcuni passaggi da citare (perdonate la traduzione non perfetta).

 [...] Un Far West crudo, ambiente naturale per avvoltoi e banditi senza alcuna morale, dove la voce di falsi predicatori ha più autorevolezza del buon senso, dove i soldi corrompono e servono solo per sodddisfare i più bassi istinti [...]

[...] ...la storia di Long John. Questo flashback, piittosto che ostacolare la narrazione, come spesso accate, aiuta invece a comprendere la psicologia del personaggio e, attraverso di lui, di un'intera epoca. Abuso di minore, ignoranza, distorzione della religione, una violenza banalizzata. Tanti motivi che hanno spinto Long John ad allontanarsi dai compagni, sperando in una sola cosa, la morte. [..]

[...] Senza utilizzare un disegno iper-realistico, sono le emozioni a trasparire, in un misto di eccitazione e disgusto. [...] Questo è un esempio perfetto di quello che gli americani chiamano "rough sex" [...].


Non posso che esserne contento, tornando a lavoro sul terzo e ultimo tomo! La vendetta di Jodie, Eloise e Enna arriverà a compimento.

E giusto per dire, Lorenzo ha dimostrato che cazzeggiare con Saints Row: The Third non è una totale perdita di tempo.







29/04/13

[Anima-Azione] Is Tropical - Dancing Anymore

IS TROPICAL - DANCING ANYMORE
Sottotitolo: di seghe mentali, fisiche e videoludiche.

No, non è Second Life.
Prodotto da: Kitsuné e Iconoclast
Diretto da: MEGAFORCE

Lo ammetto, i MEGAFORCE ci stanno abituando proprio "male" perché video come Solitude is a Bliss dei Tame Impala e The Greeks, sempre dei Is Tropical difficilmente non lasciano il segno. Solitude is a Bliss è a dir poco lancinante nel presentare "l'inner universe" di qualcuno che ha appena visto il proprio universo esterno distrutto per un incidente, mentre The Greeks riporta un innoquo gioco tra ragazzini mostrando come le loro menti, così guizzanti dal punto di vista della fantasia, lo riempiano, in modo del tutto innocente tra le altre cose, degli stimoli esterni. Quindi violenza e sopratutto ettolitri di sangue (una scena si rivela poi fondamentale in The Greeks, l'esecuzione modello terrorismo islamico porta a immagini televisive reali e che i ragazzini hanno percepito e integrato nel loro universo in modo assolutamente innocente). Il fatto di aver usato animazione tradizionale modello anime anni '90 è un tocco di classe di art direction che, per quel che mi riguarda, mi fa prostrare ai loro piedi. 

La fisica delle tette è migliore di quella di Dead or Alive.
Torniamo però a Dancing Anymore degli Is Tropical. La sinossi di questo video, che annuncia anche l'uscita del singolo e l'imminente arrivo del loro nuovo album I'm Leaving, è la seguente: Una couguar francese sta istruendo un adolescente su come si fa a pulire una piscina. Pochi sono i consigli, le informazioni scarse. Lei deve uscire, suo marito torna tra quattro ore, il ragazzetto può servirsi della roba in frigo. Fin qui tutto normale, se non che l'adolescente inizia a masturbarsi in giro per l'enorme villa in cui "Miss Callais". Il genio dei/di MEGAFORCE, sta nel modo in cui tutto questo viene rappresentato, anche perché bisogna ancora spiegare cosa ci fa una bionda in cg che fa un handjob a una torre. Formando una sorta di trait d'union con The Greeks, il video di Dancing Anymore parte dagli stessi presupposti, ma li adatta all'età del protagonista. Mettere l'attrice che entra dentro la fantasia del giovane protagonista sarebbe stato troppo semplice, il concetto è  usare nella fantasia gli stimoli esterni per questo il ragazzo mentre si masturba pensa sì alla donna, ma alla sua versione poligonale. Non contento di scoparsi la Miss "Polygon" Callais, coinvolge altri avatar, passando da forme più o meno realistiche a seni sempre più grossi fino a scoparsi una sirena, una specie di giantessa con occhiali da porno segretaria, fino alla proprietaria della villa grossa quanto la sua stessa casa. E questo è solo l'inizio, perché a quel punto l'interazione con l'ambiente diventa nullo. Niente più masturbazione sul letto pensando di essere cavalcati da un avatar in reverse cowgirl. Quello che poi si scatena con l'imminente arrivo del coito altro non è che un gigantesco power tripping, con blowjob fatti sul bordo di una barca lanciata alla massima velocità in un ambiente grafico che, personalmente, ha ricordato il mare di GTA4, threesome fatti su un'isola deserta, sesso gay umano/avatar che non ti aspetti in mezzo a uno scenario di guerra che ricorda la saga bellica di DICE ovvero Battlefield, con un finale che esprime a pieno il delirio di onnipotenza autoerotica sessuale che solo a quell'età si può provare. Farsi fare un blojob dalla nuova Lara Croft (si, quella tutta smontata) sporca di sangue che si agita come fosse una rag doll, mentre tutti intorno a te si ammazzano e si sta suonando la chitarra di Rock Band. Coito arrivato. Silenzio. Fazzoletto nel water. Disgusto di sè stessi da periodo refrattario e via a pulire la piscina. Fine.

La prima cosa che vediamo di Miss Callais.
Un articolo della versione online di Vice definisce questo video come una delle migliori rappresentazioni di masturbazione adolescenziale in cui mi sia mai imbattuto. Personalmente non posso che essere d'accordo, ma aggiungerei alla citazione precedente da qualche parte la parola "videoludico". Sovrainterpretazione? Può darsi, è un pericolo sempre in agguato, ma quando si assistono a problemi poligonali che un qualsiasi appassionato di videogiochi ha assistito il discorso secondo me cambia. Assistere a scopate dove gli avatar passano attraverso i muri, hanno compenetrazioni tra poligoni e la telecamera entra dentro al personaggio rilevandone la struttura poligonale interna serve sia a togliere qualsiasi collegamento con la realtà, ma anche a ribadire il collegamento della fantasia sessuale di una generazione in cui il videogioco è il mezzo di interazione sociale per eccellenza. Anche perché comunque, se ancora oggi si fanno fan art sopratutto porno di personaggi come Chun Li, Cammy e una transgender pre/post op come Poison significa che da qualche parte un "vecchio" adolescente si deve essere masturbato selvaggiamente immaginandosi di farsi cavalcare da Chun Li pixellosa, giusto giusto perché Street Fighter 4 aveva da venire. In futuro metteremo in relazione questo video con Fantasy dei DYE che Youtube ha anche cancellato per ripetute segnalazioni. Con questo, buona visione del video!

20/03/13

Les bêtes de Black City Tome 2 - Recensione di "Zoo"

In una giornata che ammetto è iniziata abbastanza pigramente, arriva una mail che in qualche modo non sono mi risolleva la giornata, ma mi dà motivazione per continuare ad andare avanti. Il magazine francese di "fumetti e arti visuali" Zoo, che questo mese riporta sulla copertina Ekhö monde miroir, il nuovo fumetto di Christophe Arleston e Alessandro Barbucci, in uscita in Italia per la casa editrice BAO con il titolo di Ekhö Mondo Specchio.
Zoo - n°46 - Marzo 2013
Questo però non è un post per parlare del fumetto di Arleston / Barbucci (lo farò a tempo debito quando uscirà in Italia), quando più della recensione che appare a pagina 61 di questo numero. Di cui riporto qui di seguito la scansione.

Recensione di "Les bêtes de Black City Tome 2 - Le poids des chaînes"
Si tratta di una recensione molto interessante, che condenza in poco spazio alcune cosiderazioni  su ciò che io e Lorenzo Nuti (o come erroneamente viene riportato Nuty) abbiamo prodotto con questo secondo volume e vogliamo produrre con questa trilogia. Nella realizzazione grafica viene notato che "I corpi sono mostruosi, distorti, sofferenti, mutilati. Nuti dipinge delle scene di sesso di rara violenza senza indugiare nell'eccesso della rappresentazione stessa." e KB (l'autore della recensione) aggiunge che "Questa visione del sesso fuori del normale e malato evoca il cinema di Cronenberg e certi clichè di Eric Rondespiere.". Apparte la considerazione sul grafismo di Nuti (e questa è una cosa sempre positiva vista la sua bravura) e sulle scene di sesso violento che sono al centro della filosofia de "Le Bestie di Black City", la distruzione del corpo e la sua modifica irreversibile è un qualcosa che effettivamente sta alla base di questa trilogia. Il male si è già compiuto, i corpi sono stati già orrendamente mutilati. Tutto ciò che accade dopo è soltanto una conseguenza e non c'è modo di ignorare la cosa o di superarla. C'è anche un dettaglio che diventerà preponderante nel terzo e ultimo volume di questa trilogia, ovvero "il passato conta e non lascia scampo". Questo tema l'ho voluto far emergere all'interno della storia grazie alla preponderanza dei Flashback. Ci sono tanti flashback incastrati l'uno con l'altro, flashback dentro flashback che riguardano anche personaggi esterni alle protagoniste di Black City, questo a sancire che il loro fare anche insensato è tutto derivante da un passato che ossessiona loro e il lettore e che non lascia nessuna redenzione o soluzione, nonostante si possano fare anche scelte radicali. Per chi ha letto il volume, mi riferisco alla scelta di Eloise su come uccidere Long John. Una scelta che può stupire, ma che alla fine non serve a niente.

Questo è quanto. Keep Calm and Read Comics!

13/02/13

"Les bêtes de Black City Tome 2 - Le poids des chaînes" bussa alla mia porta

Era il 18 ottobre 2011 quando alla mia porta suonò un corriere che mi recapitò un pacco tanto atteso (se volete leggere il mio post relativo a tale avvenimento cliccate pure qui, sul mio vecchio blog Strane idee sul Cervello). Si trattava delle copie di spettanza di Les bêtes de Black City - La chute des anges, primo volume della trilogia di vendetta di Jodie, Eloise e Enna, ex prostitute guidate da un'inesauribile sete di vendetta. E' passato più di un anno da allora e tante cose sono cambiate, la mia vita stessa è cambiata per cui l'arrivo di questo pacco...

...e la sua apertura, non hanno rappresentato più il momento di "solenne giudizio" che speravo ancora fosse. Alla fine sensazioni come [...] e un odore strano mi impatta contro il viso. E' odore di carta patinata e inchiostro "fresco". Un odore che non avevo mai sentito. Tolgo tutte le copie al suo interno, le divido secondo un criterio numerico e guardo con un misto di stupore ed "orrore" lo spettacolo che mi si presenta davanti. Già, lo spettacolo. Qual'è lo spettacolo questa volta?



Questo.... e non provo nemmeno un pensiero o una sensazione che possono essere anche minimamente paragonabili a quelle che più di un anno fa mi hanno animato dentro. Forse sollievo. Si, ho scritto proprio "sollievo". Il 2012 è stato un annus horribilis per me, che ha mutato molto del mio approccio alle cose e alle persone. Questo ovviamente si è riflesso sulla qualità di scrittura di questo secondo numero, che, a mio avviso, è ampliamente sotto la qualità che mi ero fissato di mantenere. Un passo falso? Può darsi. Una dura lezione per tutti? Sicuramente. Dovevo già capirlo che con la pubblicazione del primo ero entrato in una lega differente da quella a cui ero abituato a partecipare. Una lega fatta di responsabilità verso i lettori, verso l'editore e verso se stessi. Come persona e ancora prima come autore. Non è che possa fare molto, è andata così. Ci si ripiglia, si fa tesoro e si lavora a un terzo che spacca i culi e che renda soddisfatto me, il disegnatore Lorenzo Nuti, l'editore Tabou Editions e i lettori.

E questo è quanto.

31/01/13