23/10/12

Pensieri su "Les bêtes de Black City Vol. 02"


Sono sincero, la foto sopra mi fa un certo effetto e non sto di certo parlando dei filtri "hipster" di Istagram. Anche se certe volte ammetto che rendono le cose più fighe (anche fossero i "ricordini" di cane per terra).

Si tratta di un fascicolo di 49 pagine che raccoglie la sceneggiatura di 44 pagine del secondo volume de "Le bestie di Black City" (Les bêtes de Black City). Un fascicolo che con la sua semplice esistenza mi stupisce.

Spesso, sia nel passato che nel presente, mi sono ritrovato a pensare che la parte più noiosa di tutto il processo di scrittura sia quella di tirare fuori le idee dalla testa e di concretizzarle su carta/file di Open Office. Si ha quasi la sensazione di "ripetere l'ovvio". 

In realtà non è affatto così, per il semplice fatto che spesso si tratta di una operazione molto pericolosa. Tutto ciò che nella tua mente è perfetto, molto concreto, che si incastra perfettamente come gli ingranaggi di un orologio può inevitabilmente franare. Può distruggere un progetto che praticamente era pronto.

Di questo ho avuto un'esperienza diretta con un progetto, che a questo punto non so se riprenderò mai più, ad uno stadio avanzatissimo di scrittura. Un mio carissimo amico però, facendomi notare una piccolissima incongruenza di date, l'ha praticamente annientato fin nelle sue fondamenta. All'epoca sono dovuto ripartire dal principio, ma poi mi sono fermato. Quel progetto è ancora lì, chiuso in una cartella del Mac.

Cose che succedono. In fondo si tratta delle semplici regole del gioco.

Per tornare a Black City II posso affermare che per molti motivi si tratta di un lavoro importantissimo per me.
  • E' il secondo volume di una trilogia che ha fatto nascere una collaborazione tra e un disegnatore, Lorenzo Nuti, che spacca il culo ai passeri.
  • E' il secondo volume di una trilogia. Non avrei mai pensato di scrivere il secondo volume di una cosa pensata da me e già questo...
  • E' stato scritto in un periodo di tempo lungo in cui ne sono successe di cotte e di crude. Sia a livello personale che alle persone intorno a me. Ricorderò forse più gli avvenimenti che sono accorsi durante la lavorazione di questo secondo capitolo che della storia di vendetta di Jodie, Eloise e Enna.
  • Il volume uscirà al Festival International de la Bande Dessinée di Angouleme. Per me sarà la mia prima volta "dall'altra parte della barricata" e devo ammettere di aver iniziato a fare la "stecca" sul calendario già con un certo nervosismo. Ansia da "prestazione" che non mi farà nemmeno dire Merçi? Sicuramente.
C'è una cosa che, a dire il vero, mi preoccupa. Al di là del fatto se il volume piacerà o meno, quello che mi sta facendo profondamente pensare è il rapporto che sto avendo con le cose che scrivo. 

La sceneggiatura di questo volume è venuta fuori molto "densa" e cattiva, come se mi stessi sfogando di cose personali. Questo ha fatto sì che in fase di revisione mi sia domandato Ma sta roba l'ho scritta io? So benissimo che dovrei scrivere quello che in fondo mi piace o quello che voglio realmente scrivere, ma sto incominciando a pensare che con Black City II ho scritto anche di cose di cui non mi piace scrivere, come se ormai Jodie, Eloise e Enna siano qualcosa che sta continuando indipendentemente da me.

Questa cosa e la cosa che mi fa più paura di tutte.

Ho paura che una notte mi sveglierò senza più palle, con le mani e con i piedi amputati e cosparso di olio da lanterna. Con Jodie che mi sta per dare fuoco con una delle sue sigarette, con Enna che impugna con una mano il suo coltello e con l'altra le mie palle e con Eloise che si tiene appoggiata sulle spalle un'ascia sanguinante.

E avrebbero anche ragione a farlo.

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